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Juventus, Bremer come Zidane: la mossa è quella giusta
Ed ecco che tra le pieghe di quell’accordo spunta dunque la clausola che può liberare il difensore brasiliano. Clausola variabile tra i 60 e 70 milioni di euro che scatterà nell’estate 2025. Prima, però, la Juventus si impegna a valutare offerte di pari livello per poi decidere se far partire il difensore già nella prossima estate. Le sirene dall’Inghilterra suonano sempre più forti, soprattutto da Manchester sponda United, e la Premier è il campionato in cui, oggi, ogni calciatore vuole giocare.
Juventus, con Bremer si riparte
Tutti gli indizi portano a individuare Gleison Bremer come il sacrificato per la prossima estate. Il piano del club sembra piuttosto chiaro: il pareggio di bilancio è previsto nella stagione 2026/2027; i soldi del Mondiale per Club, quelli della Champions League, un aumento generale dei ricavi, tutto unito ad una cessione pesante possono velocizzare il processo e dare la definitiva boccata d’ossigeno necessaria a far ripartire la Juventus.
Oltre a questo, una cifra tra i 60 e i 70 milioni per un difensore sono oro puro. E questo va al di là delle valutazioni tecniche: Bremer è stato uno dei migliori interpreti in bianconero in questa stagione e anche grazie a ciò i riflettori della Premier League si sono posati su di lui. Ma un sacrificio va fatto: i giocatori di qualità sono sempre più rari da trovare, mentre la difesa sembra più semplice da aggiustare. In questo senso, la Juventus guarda già al futuro: Djalò, Huijsen e, chissà, un nome come quello di Calafiori già ben presente nella lista dei desideri.
Bremer Juve, quella volta con Zidane
Sacrificare un calciatore – il player trading -, è un meccanismo che alla Juventus si conosce bene. Nel 2001, Zidane lasciò Torino per il Real Madrid: cifra incassata, 77,5 milioni di euro (seconda cessione più ricca) poi reinvestiti per ricostruire la rosa. Appaiono diversi, invece, i casi di Pogba (105 milioni, cessione più ricca di sempre) che diede il via alla fase di espansione bianconera, e quella di de Ligt (67 milioni, terza cessione più ricca) che arrivò in un momento in cui il club già mostrava i primi problemi dal punto di vista economico.
Insomma, non si riparte da Bremer ma con Bremer si riparte. La mossa sembra essere quella giusta per uscire dall’impasse e ricostruire una grande Juve.
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