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"Ogni volta che indosso la maglia della Juventus la guardo e penso che essere qui sia bellissimo" racconta con emozione Eva Schatzer. Centrocampista classe 2005 della Juventus Women, approdata in bianconero nel 2020 è cresciuta nel settore giovanile di cui è responsabile Carola Coppo. In seguito la scorsa stagione un anno di prestito alla Sampdoria prima di tornare a Torino in pianta stabile. Una crescita esponenziale coronata pochi giorni fa con l'esordio in Nazionale agli ordini del CT Soncin. Un viaggio nel mondo di Eva Schatzer. 


Juventus Women, intervista ad Eva Schatzer 


INIZI- "Ho iniziato a giocare quando ero molto piccola, a casa mia nel cortile con i miei due fratelli maggiori. Poi ho iniziato nella società del mio paese con i maschi. Dopo tre anni sono passata nella prima squadra femminile, ad un quarto d'ora di macchina da casa. Poi sono passata alla Juventus". 

CENTROCAMPISTA SEMPRE?- "Sì, ho fatto il terzino soltanto un anno ma non mi sono trovata benissimo".



CHIAMATA JUVENTUS- "Ho fatto un anno di centro tecnico federale, un mio allenatore aveva contatti con alcune squadre e quindi ha rimediato a me e a mia cugina (Elisa Pfattner ndr) un provino, l'abbiamo fatto dopo qualche mese e ci hanno chiamate".

PERCHÈ LA JUVENTUS- "L'organizzazione della società: ci hanno fatto fare un giro del centro sportivo, era tutto organizzato alla grande: le navette, la scuola, soprattutto per i miei genitori che volevano io finissi. Poi c'era un bel progetto per il futuro. Una scelta facile". 

INGRESSO NELLO SPOGLIATOIO BIANCONERO- "Erano tutte molto accoglienti. Mi hanno aiutato soprattutto quelle che giocano nel mio ruolo, con consigli e suggerimenti. Martina Rosucci sicuramente, Bonansea, Girelli, erano tutte molto disponibili". 

CARUSO- "Il punto di riferimento della squadra. In allenamento e in partita è sempre lei a trascinare tutte. Vederla quotidianamente mi ha fatto capire che non ha paura di provare a fare la giocata determinante quindi anche lei mi aiuta tanto in campo, magari quando vede che sono preoccupata, sono contenta di giocare con lei". 

TITOLARE ALLO STADIUM- "Un giorno emozionante, molto. C'era moltissima gente, quando siamo entrate nello stadio anche quando era vuoto mi faceva impressione, tutti i posti liberi. In spogliatoio ho cercato di concentrarmi alla partita e poi quando siamo uscite per fare il riscaldamento non riuscivo a sentire le mie compagne che parlavano perchè c'era la musica alta. Il calcio femminile merita un'atmosfera del genere". 

ESORDIO IN NAZIONALE- "Lo sognavo fin da piccola, ho sempre guardato le azzurre in tv. Contro il Malta sono entrata in campo per mezz'ora, è stato molto bello per me, mi scaldavo ed è arrivato il preparatore a dirmi che dopo cinque minuti sarei entrata. Ero molto emozionata, dovevo ancora prepararmi ma con la mia testa ero già dentro la partita. Volevo solo far vedere come gioco e godermi il momento. Tremano un pochino le gambe ma quando sei in campo pensi solo alla partita". 

OBIETTIVI- "Vorrei vincere un titolo con la Juventus. Vorrei essere convocata in Nazionale e giocare un Europeo o un Mondiale".

INDOSSARE LA MAGLIA DELLA JUVENTUS- "Un orgoglio. Una maglia molto importante, una delle squadre più grandi al mondo, quando la indosso la guardo e penso a quanto sia bello essere qua".

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