Il pupillo, i cambi e la confusione totale: tutti gli errori di Allegri che hanno affossato la Juve
La Juventus crolla contro il Monza e tra i maggiori responsabili c’è Massimiliano Allegri. La Juventus dimostra, una volta di più, di essere nervi e poche idee, di dover subire un colpo da ko per reagire timidamente, di avere poche soluzioni e confuse. Soprattutto, dimostra che la solidità difensiva non era nient’altro che un’illusione, un palliativo che ha nascosto problemi strutturali che puntualmente si ripresentano.
Contro il Monza a perderla è Allegri, a vincerla l’esordiente Palladino, di nuovo. Una frattura generazionale che al suo interno nasconde un assunto: il calcio l’avrà pure inventato il diavolo, campioni ed episodi possono fare la differenza, ma lo sport cambia e si evolve e se non si sta al passo si rischia di affondare.
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LE SCELTE – La formazione inziale lascia più di qualche dubbio. La scelta di puntare sul pupillo De Sciglio, rientrato da un lungo infortunio come Vlahovic e Pogba, resta incomprensibile. L’esterno lascia sì il segno, ma in negativo, probabilmente non è nemmeno tutta colpa sua. E Paredes? Divorato da Rovella, colui che è stato spedito a Monza per far spazio all’argentino. Kean e non Milik davanti, perché?
MODULI – Si parte con il 3-5-1-1 e si finisce con…boh! Quanta confusione dal punto di vista tattico, va bene cambiare in base all’andamento del match, ma il troppo stroppia e la prestazione finale ne è la dimostrazione. Si deve trovare una (nuova) quadra, quanto prima.
CAMBI – Pronti via, nel secondo tempo Allegri ne cambia tre, sconfessando le scelte iniziali. 20 minuti dopo altri due cambi per aggiustare ulteriormente il tiro. Sostituzioni terminate, Milik si fa male e la Juve chiude in dieci. Certo, c’è la sfortuna; ma il problema è a monte.
DIFESA – C’era una certezza: il blocco basso, la difesa granitica e il tentativo di far male agli avversari in ripartenza. I clean sheet sono ormai un lontano ricordo, questa Juve è diventata un colabrodo, tra errori dei singoli e movimenti di reparto completamente sconclusionati.
OBIETTIVI – Nel giro di 24 ore si passa dalla rimonta Champions alla lotta salvezza. Anche le parole in conferenza fanno la differenza: nella tempesta ci è finito anche Allegri e questo caos destabilizza tutto l’ambiente.
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