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Antonio Conte ha parlato in conferenza stampa a due giorni da Juventus-Napoli. Il tecnico prima di parlare del big match ha ricordato Totò Schillaci: "Prima di iniziare vorrei rivolgere un piccolo pensiero per la scomparsa di Totò Schillaci, a soli 59 anni viene a mancare un calciatore ed una persona soprattutto per noi del Sud che è un po' l'emblema, una persona che ce l'aveva fatta ad arrivare in alto, rappresentava per noi tutti un grande esempio. Sono davvero rattristato e dispiaciuto, ho avuto la fortuna di giocare con lui alla Juve quando avevo 21 anni, lui era già affermato. Un pensiero alla famiglia per la perdita di un'ottima persona".
 

Conte in conferenza pre Juventus-Napoli


SUL MOMENTO DEL NAPOLI -  "Come ho detto prima del Cagliari, un po' per tutte le squadre, col mercato che è finito così tardi, c'è una fase di assestamento. Alcuni nuovi sono arrivati da pochi giorni e devi fronteggiare poi tre partite con chi è partito. Stiamo tutti lavorando sodo per trovare la giusta quadra, chi ha tempo non aspetti tempo, ogni partita vale tre punti. Stiamo cercando tutti la quadra ma c'è anche la necessità di vedere buone prove e fare punti perché questi valgono a fine anno. Mi aspetto di dare continuità, di crescere, sotto tanti punti di vista, non fermarci a pensare cosa è stata l'ultima partita e non illuderci perché ogni santa partita per noi è un test".

PARTITA SENTITA - "Ogni gara è un esame, lo è stato a Cagliari per alcuni aspetti, temperamentali, su un campo difficile a livello ambientale. A volte può essere un esame a livello tattico, ambientale, temperamentale. Dobbiamo affrontarlo con la massima serietà al di là di chi c'è di fronte".

"18 PUNTI DI DISTANZA" - "Ci auguriamo possa essere una sfida che conti qualcosa, sia per loro che per noi, oggi è presto per dirlo. Partiamo su due livelli diversi, rispetto all'anno scorso ci sono 18 punti da recuperare, ma sicuramente entrambe avranno voglia di rivalsa".

"LA JUVE NON PUO' ACCONTENTARSI DEL TERZO POSTO" "Non penso che una squadra come la Juve possa accontentarsi di arrivare terza ed a distanza siderale dall'Inter, noi non possiamo pensare di finire 20 punti dietro loro, il Milan e 40 dall'Inter. Partiamo da differenti livelli di partenza, ma ci auguriamo al ritorno in casa nostra che si possa parlare con maggiori certezze".

SUL LEGAME CON LA JUVE - "La mia storia parla di tredici anni trascorsi alla Juventus da calciatore, dove sono stato capitano e dove abbiamo vinto tutto. Ho avuto la possibilità di fare tre anni da allenatore in un momento difficile e aprendo un ciclo vittorioso. Faccio parte della storia della Juventus per quello che ho dato, è inevitabile che da calciatore è più semplice scegliere la propria strada. Poi, da allenatore, è molto difficile che sia tu a decidere il tuo percorso. Ho sempre onorato le piazze in cui ho allenato."

RITORNO ALLO STADIUM - "Oggi ho il piacere immenso di allenare un club come il Napoli, per me nato al sud è un motivo di orgoglio e soddisfazione. Per me sarà emozionante tornare in quello stadio, come tra parecchi anni sarà emozionante affrontare di nuovo il Napoli da avversario".

SUL CAMBIO MOTTA-ALLEGRI: "​Motta raccoglie l'eredità di un allenatore, Allegri, che ha scritto diverse pagine della Juventus. La richiesta è sempre quella di vincere. Era un calciatore che chiamai per gli Europei, questo mi a ridere e mi fa anche pensare che sto diventando vecchio (ride, ndr). È un ragazzo serio che ha fatto benissimo a Bologna, gli auguro il meglio. Chiaramente non nelle partite contro di noi. Il vantaggio per me di non giocare le coppe è quello di lavorare di più con il gruppo. Quando arrivi in un nuovo club serve tempo per conoscere ogni aspetto. Se invece avessimo dovuto giocare tre partite in una settimana saremmo stati fregati. Ma c'è anche uno svantaggio, ovvero che la rosa non è competitiva come una rosa che gioca in Europa".

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