Ma a far riflettere, al di là di questo, sono le parole del polacco su quella che avrebbe potuto essere la gerarchia dei portieri nell'eventualità di un addio di Mattia Perin, uno scenario a cui in molti effettivamente avevano pensato considerando che l'azzurro classe 1992, in scadenza tra un anno con i bianconeri, avrebbe potuto legittimamente nutrire l'ambizione di giocare finalmente da "vero" numero uno.
Juventus, la verità su Perin
Ma come sono andate davvero le cose? Perin aveva ricevuto le avances di diverse squadre - si era parlato di Fiorentina, Genoa, Monza e Atalanta, ma anche delle neopromosse Como e Parma oltre che del Fenerbahce -, tutte pronte a garantirgli un posto da titolare, ma ha preferito rimanere a Torino con un ruolo da leader e da "chioccia" dei più giovani, compreso il nuovo arrivato Michele Di Gregorio. Per convincerlo a restare, proprio nella prospettiva di inserire in rosa un nuovo portiere, si era mosso in prima persona Cristiano Giuntoli, come rivelato ai tempi da Tuttosport, che gli aveva messo sul tavolo una proposta di rinnovo. Ad oggi non c'è nulla di ufficiale, ma intanto tutto è andato come da programmi (del club): l'ex Monza è diventato titolare, Perin è rimasto al suo posto (insieme a Carlo Pinsoglio) e Tek ha salutato. Alla Continassa, in sostanza, si sono sempre avute le idee chiare. Szczesny, invece, immaginava altro. E forse neanche a torto.