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È terminata oggi, con la partita contro il Legnago, la regular season di Lega Pro, ma non finisce qui il campionato della Juventus Under 23 che ha nuovamente raggiunto l’obiettivo stagionale: l’accesso ai playoff. Di fronte, i giovani bianconeri troveranno delle vere e proprie corazzate costruite per salire in Serie B; come già detto da Zauli, però, la squadra bianconera sente di potersela giocare con tutti negli scontri diretti, si vedrà dalla prossima settimana.
 
Nel frattempo, ad essere raggiunto è stato l’altro grande obiettivo della stagione. Allungare sempre di più il ponte con la prima squadra. Complici anche gli infortuni, diversi elementi della rosa a disposizione di Lamberto Zauli hanno fatto la spola tra Vinovo e la Continassa. Ad entrare, più o meno con continuità, nei disponibili di Allegri sono stati Aké, De Winter, Soulé e Miretti, che hanno anche trovato i primi minuti in campo tra campionato e Champions League. A questo, sostanzialmente, serve la seconda squadra, a far maturare i frutti del grande albero del settore giovanile, per far sì che poi vengano colti.
 
Obiettivi raggiunti, ma è anche vero che non tutto ha funzionato alla perfezione. Sui difficili campi della Lega Pro, contro giocatori già smaliziati e sicuramente più esperti, non sempre la grande qualità delle individualità a disposizione dei bianconeri è emersa. In particolar modo, qualcosa non è andato con il pacchetto degli attaccanti a disposizione. Il più prolifico, ancora una volta, l’esperto Andrea Brighenti. Fortemente condizionata dagli infortuni, invece, la stagione di Pecorino e del tanto atteso – dopo una stagione super in Primavera -, Da Graca. Deve ancora crescere, nonostante abbia fatto intravedere qualcosa di buono, a sprazzi, Cudrig.
 
Nessun dubbio sulla bontà del progetto seconda squadra. Qualche interrogativo in più, invece, sulla dimensione della squadra Under 23. Dalla società è stato chiarito come la promozione in Serie B non sia un obiettivo primario; provare a salire, però, considerata anche la nuova regola FIFA sui prestiti, non sarebbe maggiormente allenante, o resterebbe una competizione fuori misura per i giovani bianconeri? E ancora: quanto è difficile dare un’identità ad una squadra i cui elementi fanno continuamente la spola con la prima squadra? In questo caso, ce ne rendiamo conto, la domanda lascia il tempo che trova, perché proprio quella navetta tra le due squadre è l’obiettivo principale di tutto il progetto.
 
Luci, tante. Ombre, qualcuna. Adesso testa ai playoff, con l’obiettivo di stupire e compiere un percorso che sia ulteriore step di crescita.