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Juve, ok cambiare: ma niente rivoluzioni! De Ligt ha lanciato il vero allarme
GIOCARE COL FUOCO - Sembra complicato, non lo è. La Juve ha messo se stessa davanti a ogni altra situazione. E ha iniziato come si fa con i lavori di grosse dimensioni: intanto si tolgono le presunte erbacce, poi s'inizia a preparare il terreno per una nuova semina. Il club ha salutato Dybala, tra le lacrime. Ha detto addio a Bernardeschi, senza guardarsi indietro. Può farlo ancora con tanti e le situazioni De Ligt e Cuadrado ora tengono necessariamente banco, preoccupando chiaramente i tifosi. Cosa succederà? La sensazione è che solo spina dopo spina, verrà fuori una rosa. Dunque, un progetto tecnico e tattico.
ANNO 0 - Si ritorna allora al punto di partenza, alla realtà che ha la meglio su un'idea. E se De Ligt ha parlato di progetto, quarti posti che non bastano, la storia (della Juve e sua) meritevole di altri obiettivi e altra considerazione, non l'ha fatto per dare una risposta complicata a una domanda apparentemente semplice: ha richiesto una legittima spiegazione, anche se ha fatto arrabbiare qualcuno. Se è un allarme, qualcuno corra a spegnerlo. Se la Juve vuole rivoluzionarsi, non conviene farlo in maniera gentile? Tutto sommato - Allegri l'ha detto - qualcosina sarà pur arrivata dalla prima stagione senza titoli.
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