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Juve, la mental coach svela i segreti di Perin: 'Così preparo Mattia, anche quando non gioca...'
IL SEGRETO DELLA RESPIRAZIONE - "Lo faccio respirare e durante la respirazione riattivo determinate cose, faccio in modo che mente e corpo siano allineati, faccio in modo che Mattia sia consapevole di tutti i punti di forza. Gli chiedo sempre: che cosa ti servirebbe? Lui mi racconta... Di solito la respirazione dura 20 minuti, la si fa quando si ha tempo. A volte anche il giorno prima, se la partita è alle tre".
ANCHE QUANDO NON GIOCA - "Certo, sempre. Per lui il concetto è chiaro: “devo essere sempre pronto”. Se uno vuole raggiungere un certo tipo di risultato deve cominciare a muoversi come se l’avesse già ottenuto. Voglio diventare un grande campione? Devo muovermi, ragionare, mangiare, dormire come se fossi un grande campione. Lui non lascia nulla al caso. E credetemi: per un secondo portiere è ancora più difficile. Il ritmo partita, se non giochi lo perdi. Anche le motivazioni e l’entusiasmo sono a rischio. Però mattia ha scelto di lavorare continuamente. Lui è una persona super aperta, si mette in gioco e adora questo lavoro. Legge una grande quantità di libri su questi argomenti, anche complessi".
COME FOSSE IL N.1 - "Lui dà il 100 per cento e vive come se fosse un primo portiere. Anche se il rapporto con Szczesny è ottimo, fraterno. Una delle cose che impari se fai tanto lavoro su di te è l’importanza del gioco di squadra. Lui ha capito tante cose e vuole trasmetterle, creare alleanze".
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