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Come procede il percorso di recupero dalla ludopatia di Nicolò Fagioli? Ne ha parlato lo psicoterapeuta Paolo Jarre, intervenuto oggi alla Mostra del Cinema di Venezia per presentare il docufilm "Fragile" realizzato dalla Juventus sul tema: "Ha finito il suo debito con la giustizia sportiva ma non la sua terapia. Richiede parecchio tempo, c’è una parte di terapia e poi una di prevenzione della ricaduta. Sono stato molto preoccupato dopo gli Europei per come sono andate le cose, ha esordito in quella sciagurata partita e questo ci ha lasciati con il fiato sospeso. I 10 incontri di testimonianza, lì ripetitivamente è stato costretto – e lui è timido -, il fatto di essere costretto su un palco a raccontare di sé è stato potente in termini di tagliare i ponti alle spalle. Forse più potente di alcuni interventi specifici. Per la prima volta nella giustizia sportiva c’è stata questa commutazione di una parte della pena. Nicolò sta lavorando".