1
Ieri sera, in Italia-Spagna, ha vissuto una serata decisamente difficile, soffrendo tantissimo dall'inizio alla fine le sgasate di Nico Williams. Giovanni Di Lorenzo è uno dei giocatori più chiacchierati del momento, tra l'azzurro vivo della Nazionale e quello un po' più pallido del Napoli, la squadra con cui, dopo aver vissuto gli anni migliori della sua carriera con tanto di scudetto vinto, ora sembra essere maturata una frattura insanabile. Frattura all'interno della quale si è inserita la Juventus, anche se resta da capire se Cristiano Giuntoli avrà modo di provare concretamente l'affondo (con la consapevolezza che i partenopei chiedono per lui una cifra vicina ai 25 milioni di euro). 

Chi conosce bene Giovanni Di Lorenzo è Pasquale Padalino, suo allenatore al Matera in Serie C tra il 2015 e il 2016, sostanzialmente il periodo che ha coinciso con la sua definitiva esplosione. Lo abbiamo intervistato, in esclusiva per ilBianconero.

- Che cosa lo aveva colpito di lui ai tempi del Matera?
Ora è cresciuto in maniera esponenziale, ma già allora dimostrava ogni giorno le sue qualità. Al là di ciò che ha fatto con me è sempre stato un grande professionista. Anche quando aveva problemi fisici si applicava con costanza e dedizione, era uno che non mollava mai e non perdeva le possibilità che aveva di migliorarsi. Sono tutti aspetti che mi hanno sempre dato l'impressione di un ragazzo disciplinato, che poteva arrivare dove voleva.

- A che cosa è dovuta, dal suo punto di vista, la rottura con il Napoli?
Evidentemente qualcosa che è andato per il verso giusto, nell'ambiente in senso ampio più che con una singola persona. Certo, se ripenso a quell'ultima partita del Napoli in casa, non è facile interpretare quella sostituzione di Giovanni a 5 minuti dalla fine (tra i fischi dello stadio Maradona, ndr). Mi sembra sia stata una decisione quantomeno originale, ma non credo che nel suo caso il problema sia legato all'allenatore. Capisco, comunque, perché Conte stia forzando la mano per trattenerlo: è un giocatore forte, non facile da sostituire, anche perché offre più alternative a livello tattico, come terzino e come centrale difensivo.

- Può essere il profilo giusto per la Juventus? 
Sicuramente sì, è un giocatore che può far comodo a tutti. Ripeto, i suoi problemi al Napoli non sono nati dall'uno o dall'altro allenatore, quindi anche con Thiago Motta potrebbe fare bene. Anzi, una ventata d'aria fresca nella sua carriera sarebbe solo positiva, per lui e per la squadra che andrebbe ad acquistarlo. 

- E come lo vede in Nazionale?
A prescindere dalla singola partita Giovanni è un giocatore che può dare tanto ovunque si trovi, innanzitutto perché è una persona capace di farsi ben volere da tutti, che si allena tutti i giorni con grande professionalità e non crea mai problemi. Al di là delle doti tecniche è un ragazzo positivo, uno di quelli che non guastano mai all'interno di uno spogliatoio e che possono lasciare molto anche ai più giovani. Altro motivo, questo, per cui lo vedrei bene alla Juventus.



Tutti gli AGGIORNAMENTI sulla Juventus in TEMPO REALE!
Aggiungi IlBiancoNero.com tra i tuoi canali WhatsApp: clicca qui