Redazione Calciomercato

Thiago Motta, nessuno si salva da solo. Proprio quest'atteggiamento può costargli la panchina
C'è una frase, nello stesso libro, evocativa. Fa così, parlando delle crepe del rapporto: "Si chiede quando sono diventati così pesanti. Quando la fusione delle loro energie scompensate ha prodotto quella lega di piombo". Ricorda nuovamente qualcuno?
Non si può non iniziare dalla pesantezza del momento, dalle difficoltà che sono state micce e dai risultati che han prodotto l'incendio attorno a Motta. Anche quando le piogge delle cinque vittorie consecutive in campionato sembravano in grado di spegnere un ambiente infuocato, nei rapporti interni si consumava uno strappo, ci si disilludeva attorcigliandosi attorno alla domanda che più va vicino all'erosione: ma sarà stata, questa, la scelta giusta?
Naturalmente, servirebbero tutti gli elementi per poter partorire una decisione. Servirebbe conoscere ciò che è stato. Servirebbe capire se è davvero tutto irrecuperabile. Se c'è di mezzo l'orgoglio degli uomini, se c'è spazio per stare più vicini o se è giusto allontanarsi il più possibile per evitare di cadere insieme, che non servirebbe a nulla.
Ma, ecco, il grido dal tono basso di Thiago è sembrato un soffio vitale, l'aggrapparsi alla squadra e ai suoi ragazzi per proseguire quello che aveva immaginato in estate e quello che non è stato (ancora) in grado di fare. La squadra l'ha sempre seguito, almeno nelle intenzioni. Spesso non è stata all'altezza. A volte invece sì. Altre volte pure, ma non è stato raccolto quanto meritato. Ed è proprio qui che si consuma il contrasto con l'ambiente. E con chi deve portare la missione Juve a compimento.
L'allenatore crede di aver fatto un buon lavoro, e in un mare di difficoltà - squadra nuova, spogliatoio da ricostruire, assenza di leader -, chi deciderà il suo futuro è tuttavia convinto che un po' di incidenti diplomatici sarebbero stati evitati con più elasticità, e che questo avrebbe portato probabilmente più punti. O una serenità maggiore nei momenti di caos. Insomma: gli ha chiesto di cambiare, come si fa appunto nei rapporti.
Il risultato? Spesso non si cambia, quasi sempre ci si separa.
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