Redazione Calciomercato

Parlano tutti, pure Delneri e Fagioli. Ma chi difende questa Juventus?
Sono domande legittime, e legittimamente non troveranno una risposta. Ci limitiamo a dare giusto un consiglio e ovviamente non richiesto: quando si ha paura della tempesta che incombe e il timore è addirittura di un naufragio, ci sono solitamente sempre due o tre azioni-chiave da compiere. La prima è verificare le fonti, la seconda è non credere a tutto, la terza è prepararsi a qualsiasi situazione.
Fatto questo, ci sono poi le sensazioni che lascia questo momento della Juve. Sensazioni realmente pessime, che danno ulteriore scoramento perché in fondo al tunnel, ecco, la luce proprio non si vede. E non aiutano le voci più recenti. Come quella che vorrebbe Federico Gatti a Napoli, o comunque il Napoli pronto ad approfittare delle titubanze di Motta e della società sul rinnovo; come le parole di Nicolò Fagioli al Corriere dello Sport. "Tu quoque"! Proprio lui. Protetto e amato, soprattutto quando bisogna proteggere e amare, cioè nel momento più complicato.
E in più, sì, di tanto in tanto tornano le interviste a Maifredi, ci sono le parole di Delneri, il revisionismo storico su giocatori che hanno fallito e che magari hanno trovato una luce altrove, tale da irradiarsi persino nel buio bianconero. E' il gioco delle parti, ma c'è una parte che evidentemente soffre tantissimo. Chi la protegge? Chi protegge la Juventus? Non di certo il suo capitano, che con un post ha scatenato ulteriormente i tifosi: era una pubblicità, si è trasformato in un boomerang.
Torniamo al punto di molte partenze: è una fragilità che non può appartenere a questo club. Tutti girano il coltello nelle piaghe della Signora, con estremo gusto, perché quando cade il più grosso fa sempre più rumore.
In attesa che gli avvoltoi vadano via - e no, non andranno mai via -, perché non scendere in campo e difendersi? Nei silenzi, ognuno trova le risposte che cerca. Ma non sono necessariamente quelle vere.
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