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Piegato per terra, tira pugni contro il terreno di gioco, mentre i compagni festeggiano in gruppo. La solitudine del numero 10, durante l’esultanza post autorete di Gila, che racconta del peso portato sulle spalle e della liberazione che quel goal comporta. Un’immagine, quella di Kenan Yildiz, che racconta molto della sua partita, ieri sera contro la Lazio.
 

Yildiz Juve, la partita contro la Lazio e il grande dubbio

 
La partita di Yildiz non ha risolto un grande dubbio che si trascina da settimane, quello dell’equivoco tattico. Il turno calpesta la linea laterale di sinistra ma, per lo più, sembra fuori dal vivo del gioco, incapace di accendersi e decidere la partita con le sue giocate. Si è visto ieri sera, ma non solo.
 
Sono in molti – e fin qui lo dimostrano anche le evidenze -, a sostenere come Yildiz dia il meglio di sé dentro al campo, dietro la prima punta, nella posizione che sarebbe di Koopmeiners e ieri è stata di Douglas Luiz. Le evidenze, però, dicono anche che in Nazionale Yildiz calpesta quelle stesse zolle – a sinistra -, e da lì determina le partite. Dicono anche che la capacità di accentrarsi dalla sinistra per poi andare a colpire di destro è quello che lo ha portato al goal alla Del Piero contro il Psv o ad un’azione simile al primo goal in bianconero, contro il Frosinone.
 
Insomma, un grande dubbio che non si risolve del tutto. O forse, la risposta è molto più semplice. Kenan Yildiz ha le qualità per fare bene partendo da sinistra o calpestando le zone più centrali del campo. Ha impressionato in Champions League, a volte singhiozzato in campionato. È il numero 10 della Juventus, ma è anche un ragazzo del 2005. Possiamo aspettarci alti e bassi, senza commettere l’errore di mettere in dubbio le sue qualità.
 

Yildiz Juve, i numeri in Juve-Lazio

 
  • Minuti: 90’
  • Dribbling: 2 (2)
  • Tocchi: 42
  • Passaggi: 27/32 (84%)
  • Possessi persi: 10


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