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    Tre vittorie di fila, ma non è la continuità che vuole Motta: di cosa ha bisogno la Juve?

    Tre vittorie di fila, ma non è la continuità che vuole Motta: di cosa ha bisogno la Juve?

    • Stefano Barollo
    La parola d'ordine dopo la partita contro il Benfica era solo una: ripartire. Una cantilena risuonata quasi fino a perdere il suo significato, perché ripetuta davvero in troppe occasioni in questa stagione. Poi la vittoria con l'Empoli: un timido abbozzo di ripresa, perché comunque arrivata un'altra volta dopo lo svantaggio.

    Da allora, si è detto che il motto sarebbe dovuto essere la continuità: far sì che il successo con l'Empoli non fosse una luce debole in mezzo al buio totale. Detto, fatto? Non del tutto. Contro il Como arriva la seconda vittoria di fila, diversa da quella precedente, sporca e sofferta: è una partita strappata ai lariani, e Motta lo sa.

    Così come sa che il terzo successo consecutivo, un risultato ancora mai arrivato fino a questo momento, non è abbastanza. E se da un lato qualcuno può sostenere che sia giusto non essere soddisfatti, dall'altro si deve riconoscere che c'è stato almeno un principio di continuità. Eppure Thiago Motta deve insistere con questo atteggiamento: non può essere sufficiente.
     

    Tre vittorie consecutive, ma senza il dominio



    L'allenatore bianconero non lo ha mai nascosto, nemmeno alla vigilia di un match fondamentale come quello contro il PSV. 'Abbiamo vinto contro il Como, ma non è stata assolutamente una partita da seguire come esempio': durante la conferenza stampa prima del match di Champions League questo concetto è stato espresso con fermezza da Thiago, che vuole dimostrare di poter chiedere di più ai suoi giocatori.

    E dunque non è sbagliato dire che non si è completamente soddisfatti, perché la Juve ha vinto tre match di fila ma senza mai dominare del tutto l'avversario. Contro l'Empoli, come anticipato, è andata un'altra volta in svantaggio, e la reazione rabbiosa del secondo tempo era probabilmente l'unica possibile. A Como è arrivata la vittoria più sporca della stagione, agguantata con la doppietta di Kolo Muani, vero trascinatore contro i lariani.

    Infine la gara di ieri, tutt'altro che semplice per la Juve: il gol di Perisic ha senza dubbio gelato tutti, e si è visto nell'immediata (mancata) reazione. Mbangula ha scacciato il fantasma del pareggio, che nonostante sia il vero tormentone di questa stagione, mancava ormai da settimane. Ma non basta, e Thiago è il primo a dirlo: serve di più.
     

    Le parole dopo la vittoria con il PSV



    Nel post partita contro il PSV Thiago Motta ha analizzato diversi aspetti della sua Juventus, sottolineando come serva migliorare su tante fasi: l'ambizione e la voglia di fare di più sono necessarie per trasformare questa continuità in quella che può davvero svoltare questa stagione, e non solo.

    MIGLIORAMENTI - 'Conta tutto. Non c'è solo una cosa. Oggi la nostra realtà è che siamo una squadra giovane. Non avendo l'esperienza di altre squadre, dobbiamo equilibrare con dinamismo, intensità, voler giocare di più, mettere più ritmo, pressare l'avversario. Sono cose che una squadra giovane deve mettere in difficoltà quella meno giovane. C'è da migliorare. Secondo me oggi possiamo fare meglio sull'intensità, sul dinamismo di gioco. La gestione deve essere andare in avanti, di non aspettare cosa arriva, continuare ad attaccare l'avversario. Quando andiamo avanti l'avversario è in un momento negativo, serve trovare il secondo, cercare di portare il risultato dalla nostra parte. A volte abbiamo fatto bene, a volte potevamo avere un vantaggio superiore. Se facciamo il primo, dobbiamo fare il secondo'.

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