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Thiago Motta, pranzo con i dirigenti e la fiducia ribadita. Cosa filtra ad oggi
Il confronto a pranzo
La sostanza non è cambiata: Thiago Motta deve trovare una soluzione per invertire il trend negativo delle ultime settimane. Dopo l’uscita dalla Champions, la squadra ha vissuto un crollo verticale, che ha compromesso non solo il cammino stagionale, ma anche la credibilità dell'allenatore agli occhi della dirigenza e dello spogliatoio. Ed è proprio qui il nodo centrale: le responsabilità dei giocatori sono evidenti, ma altrettanto evidente è la difficoltà del tecnico nel creare una sintonia con il gruppo. Ha preso decisioni forti, ma l’equilibrio interno è precario. Il pranzo di oggi è stato un'occasione per chiarirsi, ma anche per ascoltare lo sfogo di Motta, che non ha gradito il trattamento mediatico riservatogli negli ultimi giorni.
La reazione
Di Gregorio aveva già anticipato in conferenza stampa i temi del primo confronto tra squadra e dirigenza: serve un cambio di rotta, bisogna ricompattarsi. Oggi, però, si è andati oltre. Il punto di partenza è stato chiaro: il club continuerà con Motta. Ma la fiducia deve essere reciproca. Per gestire la crisi, l’allenatore ha bisogno di sentirsi sostenuto, sia nel progetto che nella sua idea di calcio. Critiche e titoli di giornale non devono scalfirlo. Deve essere un leader, ma non un uomo solo al comando. Davanti a lui ci sono due settimane per lavorare sulla mentalità del gruppo e correggere gli errori commessi prima della trasferta di Firenze.
La fiducia a tempo
La realtà, però, resta la stessa: Thiago Motta è un allenatore a tempo determinato, e non per la scadenza del contratto. Juve-Genoa sarà decisiva. Da qui in avanti, ogni partita può segnare il tracollo o l’inizio di una risalita. Al momento, la dirigenza non ha un piano B e proprio per questo non ha affondato il colpo con un esonero. Ma il risultato di sabato 29 – e soprattutto la prestazione – dirà se questa fiducia è reale o solo di facciata. Il tempo scorre, e l’orologio di Thiago Motta continua a ticchettare.
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