AFP via Getty Images

Il paradosso di Pirlo: il miglior regista della storia libera la Juve dal regista
LIBERI DAL REGISTA - L'era Pirlo si apre all'insegna della semplicità. Il nuovo tecnico bianconero ha schierato in campo i calciatori prestando fede alle loro caratteristiche. Basta centrocampo a tre. O meglio, basta vertice basso anche perché la rosa della Juve non ha quelle mezzali di inserimento che possono esaltare un modulo con tre centrocampisti. Weston McKennie e Adrien Rabiot hanno dato sostanza e dinamismo. Soprattutto hanno dato fisicità e protetto la difesa permettendo ai tre là davanti di fare il bello e il cattivo tempo. In 90 minuti la Juve ha fatto quello che con Sarri non aveva mai fatto in una stagione intera e che pure l'ex tecnico voleva fare: ha pressato alto, è andata a riprendere la palla appena possibile e questo anche grazie alla solidità in mezzo al campo che è costata il posto ad un regista "puro".
SENZA PJANIC - Anche Arthur, rimasto in panchina per 90 minuti, a Barcellona non ha quasi mai giocato come vertice basso ma come mezzala. Il brasiliano deve ancora ambientarsi nel campionato italiano e per ora si è visto solo nel secondo tempo dell'amichevole contro il Novara, quando comunque ha giocato accanto a Rodrigo Bentancur nei due là in mezzo. Dopo anni, la Juve è tornata a giocare senza un regista "puro". Allegri aveva adattato Pjanic come vertice basso dopo la finale di Champions League persa a Cardiff (allora il bosniaco giocava in un centrocampo a due accanto a Khedira) ma anche lui non aveva mai dato la sensazione di essere un regista vero. Troppi alti e bassi. Così, piuttosto che adattare Arthur oppure lo stesso Rabiot, Pirlo ha semplicemente deciso che per giocare a pallone non è obbligatorio avere un vertice basso. Ci voleva il miglior regista della storia per liberare la Juve dal regista.
Commenti
(0)