AFP/Getty Images

Chiude l'antijuventino: è lecito scherzare su tutto ma non sulla Juve
Roba da far impallidire Pistocchi e Varriale.
L’idea era di attingere al vasto immaginario antjiuventino per evidenziarne la falsità. Insomma, la messa in scena di un paradosso: fake talmente fake che non potevano essere vere.
D’altra parte Orson Welles non aveva cominciato la sua prestigiosa carriera, con un falso magistrale “Guerra di mondi”, che annunciava alla radio l’invasione degli alieni. Successe il finimondo, la gente si riversò per strada, la trasmissione fu chiusa.
Questa rubrica chiuderà perché molti tifosi bianconeri hanno preso per buono quello che non poteva esserlo, hanno ritenuto vero un falso patente, senza percepire la portata paradossale e in un certo senso di denuncia dei più inveterati luoghi comuni antijuventini, che via, via, venivano riproposti e amplificati.
Anche lo pseudonimo era una parodia: Ciro D’Onofrio, a voler significare gli attuali (dopo la Roma,l’Inter, il Milan) antagonisti di classifica della Juventus.
Il risultato è stato che un fake esasperatamente esagerato nei toni e negli argomenti (sempre Orson Welles, il cui altro film s’intitolava “F. come fake”) è stato ritenuto attendibile. Ma non avrebbero dovuto, i tifosi juventini, accorgersene e magari rispondere a tono? Farsi due risate, plaudire alla denuncia, che vestiva in forma di parodia ogni luogo comune antijuventino. Invece, forse, la sindrome dell’assedio ha prevalso: le menzogne più patenti sono state prese sul serio, la parodia è stata ritenuta informazione, le più sgangherate asserzioni opinioni da controbattere. Strano. O no?
Ciro D’Onofrio
Commenti
(0)