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Una banalità che, seppur tale, occorre ribadire: c’è un’Italia senza Chiesa e c’è un’Italia con Chiesa. Lo si è visto nell’Europeo vinto, nella rincorsa al Mondiale finita nel fallimento, in quest’ultima parte delle qualificazioni al prossimo torneo continentale. È un fuoriclasse e fa la differenza, niente di meno.
 
LA PARTITA DI CHIESA - Un temporale che si avvicina sulla BayArena di Leverkusen: prima si sentono i tuoni in lontananza, solo dopo si vede la potenza delle saette sulla propria testa. Federico Chiesa inizia rimbalzando contro la difesa ucraina, più frustrato che ispirato. Poi, trova la crepa e lì si insinua. Uno sprint dopo l’altro, un dribbling dopo l’altro: è lui il protagonista di serata, è Chiesa contro tutti. È Chiesa contro tutti, anche contro i compagni che non riescono a sfruttare le sue imbeccate. E contro Acerbi che gli rimprovera di aver perso un pallone sulla trequarti, la risposta è eloquente: non c’erano linee di passaggio adeguate.

E poi che paradosso! Grande intesa con Dimarco lì sulla sinistra, quello che oggi è stato un perfetto compagno di sgroppate domani sarà avversario e portatore di grattacapi nel Derby d’Italia.
 
KEAN – A 10 minuti dal termine del match, fuori uno sfinito Chiesa e dentro Kean. Ottime notizie per la Juve: il suo ingresso significa che sta bene e ogni malanno fisico è alle spalle. Entra e dopo una manciata di secondi accelerata a seminare gli avversari e tentativo di tiro dalla distanza. Allegri prende nota, il ballottaggio con Vlahovic è aperto.
 
SUDAKOV – Un occhio ai propri giocatori, l’altro al mercato. Ucraina-Italia ha rappresentato l’ennesima occasione per osservare da vicino il classe 2002 di proprietà dello Shakhtar, Heorhij Sudakov. Il pallino del gioco è stato a lungo tra i piedi degli Azzurri, ma nelle ripartenze l’ucraino si è reso pericoloso, sfiorando anche la rete a inizio primo tempo. Baricentro basso, agilità, tecnica e visione di gioco: si capisce perché la squadra mercato della Juventus gli sia addosso.
 
GATTI – Prime fasi del match, Buongiorno si fa beffare ed è costretto a giocare il resto del match con un’ammonizione sul groppone. In molti si sono chiesti: perché non Gatti che aveva ben figurato contro la Macedonia del Nord? Poco male, penserà la maggioranza dei tifosi bianconeri: sarà riposato per domenica sera, in quel caso no, non ci sono dubbi sul suo impiego dal primo minuto.