Caso Acerbi, assolto per 'mancanza di prove', Conte però 'non poteva non sapere', i precedenti che fanno arrabbiare il mondo Juventus
CASO ACERBI, I PRECEDENTI CHE FANNO ARRABBIARE LA JUVE
La sentenza pare inderogabile non essendoci elementi sufficienti per garantire l'accaduto, ma osservando i precedenti non è sempre stato così. La penalizzazione inflitta alla Juventus un anno fa è la dimostrazione, in mancanza di effettivi riscontri aveva indotto l’accusa a mutare il capo d’imputazione a procedimento, facendo ricorso all’ampio bacino della lealtà sportiva e calpestando i principi del giusto processo. Non solo però, sono state utilizzate intercettazioni telefoniche operate dalla Procura di Torino, senza che fossero ancora state vagliate nel contraddittorio del processo penale, unica sede in cui sia possibile procedere alla formazione di una prova stando alla Costituzione.
CASO ACERBI, ANTONIO CONTE 'NON POTEVA NON SAPERE'
Ancora, era il 2012 quando venivano inflitti dieci mesi di squalifica ad Antonio Conte per il caso scommesse. Nessuna prova ma secondo la commissione della FIGC l'ex calciatore salentino "non poteva non sapere". Secondo la Commissione Disciplinare Figc, infatti, "è davvero poco credibile che Conte non fosse a conoscenza, anche in ragione del suo carattere accentratore. Ipotizzare che i componenti dello staff o la squadra prendessero decisione a sua insaputa non è oggettivamente credibile".
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