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  • Il saluto alla curva e la partita 'distratta'. Cambiaso in Juventus-Milan: com'è andata

    Il saluto alla curva e la partita 'distratta'. Cambiaso in Juventus-Milan: com'è andata

    • Cristiano Corbo, inviato a Torino
    Lo aspettavano tutti, e alla fine non è arrivato un granché. Almeno in termini di ufficio facce. Almeno per darci una traccia di quello che potrebbe essere ed esserci. No, è stato tutto stranamente normale, un giorno come tanti, come se attorno non ci fosse un incendio di notizie. E pure un mare di possibilità da navigare. Non c'era il City, non c'erano i milioni, non c'era nemmeno il cuore in gola dei tifosi, che hanno applaudito un po' più forte, che non gli hanno dedicato però qualcosa di particolare. Appunto: come se non stesse per accadere nulla. 

    La serata di Cambiaso in Juventus-Milan


    Insomma: tutti hanno seguito la scelta di Motta, che alla fine non è che si sia fatto così tanti scrupoli. Anzi. Ha messo in campo un giocatore con mille pensieri - alcuni esternati pure in campo - una sola soluzione per uscirne: giocare, e come se non ci fosse nessun'altra spiegazione da dare. 

    Non è stato il classico Andrea. E lo si evince da due dati su tutti. Il primo: appena un duello vinto su 8 tentati. Il secondo: nessun dribbling tentato. Tanta corsa, però poca efficacia. Come se non avesse avuto il guizzo, e comunque ben diverso rispetto all'inizio di stagione. Straripante. 

    A fine partita, Andrea è andato a salutare la curva. Come tutti. Ha abbracciato i compagni, come tutti. Ha preso la strada degli spogliatoi senza guardarsi indietro, come tutti. Senza lacrimucce, occhi rossi, senza neanche dare spazio ai sentimenti. Forse ha ragione Giuntoli: è solo l'inizio. E la testa è solo alla prossima partita.

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