Redazione Calciomercato
Massimo Zampini: 'Tutto quello di cui avevamo bisogno'
Manca Rodri, cui chi ama il calcio non può che voler bene e noi infatti gliene vogliamo molto, e Foden non è al meglio, certo, ma non è chiaro in che senso sarebbero decimati: se oggi mancano tutti e giocano questi, di solito chi schierano al posto loro, Cruijff e Garrincha? Qualcuno finalmente lo ritroviamo anche noi, almeno per la panchina, ma perdiamo il più importante di tutti, quel Cambiaso che non ha paura di andare oltre i compiti, di fare più del suo, di difendere e attaccare, e per un pallone perso a Lecce ne arriveranno decine decisivi dall'altra parte, quindi niente paura e torna presto, Andrea, abbiamo bisogno di te.
La Juve involuta e impaurita di sabato non ha scampo, se si pensa che noi dobbiamo ripescare il redivivo Danilo, a Savona tocca Doku, Vlahovic non segna da una vita e Yildiz gioca lontano dalla porta. Un punto, l'ennesimo pareggio, sarebbe utile o no? Forse sì, muoviamo la classifica, sennò poi a gennaio...
Minuto 4. Trattenere il respiro per un intero minuto, perché Conceicao cade e si tiene la caviglia. Non si rialza, ci guardiamo attoniti pensando che non sia possibile e, almeno per una volta, non è possibile davvero, Chico si rialza e torna a correre, mentre il City attacca, Yildiz tira senza paura, poi stoppa meravigliosamente, si invola e a momenti si trova davanti al portiere ma attenzione, eccolo, ci siamo, Haaland sta per segnare senza troppi problemi e e invece no, perché Di Gregorio ha voglia di smentire quella strana diffidenza che lo circonda con una parata da portiere vero della Juventus, di quelli leggendari che lo hanno preceduto.
A fine primo tempo siamo cautamente soddisfatti: loro sono più forti, palleggiano come vogliono ma abbiamo rischiato solo una volta in un tempo, non è la stessa Juve di sabato e lo stadio lo avverte, tanto che nel secondo tempo spinge ancora di più. Sarà dura ma dobbiamo resistere, la squadra ha bisogno di noi e quindi il supporto è ininterrotto: guarda Gatti come si spinge in avanti, bravissimo, "ora però torna indietro sennò siamo scoperti!", ma lui non ascolta, resta al centro dell'area e va a un passo dal gol dei gol in mezza rovesciata al City, parata, tocca ancora a noi e Kenan la mette sulla testa di Vlahovic.
Da qui in poi non si capisce niente, in quei due secondi che paiono minuti, nella mente il verdetto positivo dell'orologio dell'arbitro la notte del Re contro l'Atletico e quello amaro di poche settimane fa a Birmingham sul colpo di testa di Conceicao, rimasto fuori non abbiamo ancora capito come. L'arbitro indica l'orologio ma non basta, potrebbe anche dire che non ha suonato, altro mezzo secondo che equivale ad altri 10 minuti, indica il centrocampo, è gol e adesso possiamo esultare davvero con Dusan che corre felice, Gatti che ha fatto bene a non ascoltarci, l'intero stadio è percorso da un brivido che sa di liberazione dopo un periodo faticoso che cominciava a durare un po' troppo. Manca una vita, dobbiamo reggere il più possibile per evitare di perdere ma ora lo stadio pare quello delle notti migliori. Il City ci prova, ci chiude in area ma di volta in volta si immola qualcuno, perché stasera stiamo ritrovando anche quella voglia feroce di portare a casa il risultato, che a volte pare mancare un po'.
Manca mezz'ora, troppo. Sono i momenti più difficili, ma intanto ammiriamo Savona che sta tenendo Doku con la tranquillità di un veterano e Danilo che ha ritrovato energie come fosse un ragazzino, tanto che non lo passa nessuno, anzi ora chiude l'azione avversaria e fa ripartire i nostri. Pallone al nuovo entrato McKennie, che lancia brillantemente l'altro compagno fresco, il connazionale Timothy che può anche saltare il difensore e tirare e invece crossa, peccato, respinta, pallone ancora a lui che ora guarda al centro dell'area. Vede Wes inserirsi, lo serve e quando la mezza rovesciata made in Usa finisce in rete ci lasciamo andare tutti, stiamo vivendo davvero una notte speciale e magari ci faremo recuperare ma ora nessuno ha voglia di trattenersi, è il momento di tornare ad abbracciare il vicino, chiunque egli sia, proprio come nei tempi migliori.
Il City insiste, la Juve resiste e quando la lavagnetta indica i due minuti di recupero capiamo definitivamente che questa sera ci riprendiamo i tre punti, il feeling totale tra stadio e squadra e una vittoria fondamentale anche per l'autostima, la classifica assume tutto un altro aspetto, gennaio rimane un periodo complicato ma adesso non spaventa più, il timore di imbarcata è solo un divertito ricordo e passeremo la serata a rivedere gli highlights, guardare Marchisio e Llorente che cantano l'inno emozionati, rivedere le esultanze di Dusan e Wes, commuoverci di fronte a Yildiz che abbraccia Del Piero, gli dice "prima ti cercavamo e non ti abbiamo trovato". Mentre noi, in questa notte da vera Juve, abbiamo trovato tutto quello di cui avevamo bisogno.
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