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Juventus, Motta continua a non essere in discussione per la società. Ma la delusione è evidente
La reazione della dirigenza al momento
Thiago Motta ha ancora tutto il tempo del mondo. Non è stato messo in discussione dopo il ko di Napoli, non lo è stato neanche per un istante dopo il Benfica. L'aria alla Continassa però è pesante, e il carico da novanta ce l'hanno messo le scelte, gli addii pesanti, le parole al veleno, i capitani mancati e poi cambiati. Soprattutto, però, è frutto dei risultati: solo una vittoria nelle ultime otto partite, praticamente un sorriso arrivato al fischio finale dello Stadium contro il Milan. Come può bastare?
I fischi dei tifosi sono la rappresentazione più concreta della delusione di tutti, e delusa è pure la dirigenza dal momento attraversato, dalla mancata risposta di alcuni calciatori che sembrano decontestualizzati. Naturalmente, la responsabilità è del tecnico, che lavora tutti i giorni per cambiare il momento e forse troppo poco per cambiare se stesso. Da oggi Giuntoli tornerà a concentrarsi sul mercato, attento alle possibilità - anzi, alle occasioni - che forniranno le ultime ore, con il centrale difensivo diventato troppo importante per essere legato a una proposta di un club o di un agente. S'ha da fare. E si deve fare.
Per tutto il resto, appuntamento già alla prossima con l'Empoli: dovesse arrivare il patatrac, magari si aprirebbe ufficialmente lo stato di crisi. Dovesse arrivare pure dopo, allora si potrà iniziare a parlare di situazione irreversibile. Motta è aggrappato al quarto posto e al playoff di Champions: la panchina su cui siede è forse l'unica certezza che possiede oggi, l'unico elemento più o meno stabile.
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