
Gazzetta - Thiago Motta e il gelo con i giocatori: i 9 episodi che hanno incrinato il rapporto
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LA ROTTURA CON VLAHOVIC
Dopo una partita con la Serbia, Vlahovic sottolinea che in Nazionale ha meno compiti difensivi rispetto a quelli che gli vengono chiesti con la Juventus. Al rientro Motta chiede spiegazioni ma continua a schierarlo in assenza di alternative nel ruolo. Durante la Supercoppa, in Arabia, Motta riprende DV9 davanti ai compagni e il serbo replica. Da quel momento finisce progressivamente ai margini e con l'arrivo di Randal Kolo Muani, il serbo non vede quasi mai il campo.

GATTI PERDE LA FASCIA
Ad inizio stagione il capitano designato da Thiago Motta è Federico Gatti, considerato il profilo ideale per caratteristiche e carisma per ricoprire quel ruolo. Nel giro di pochi mesi, però, l'azzurro viene degradato e la fascia diventa 'itinerante': il ruolo di capitano viene ricoperto, in alternanza, da sei giocatori, compreso McKennie che in estate era addirittura fuori rosa, fino ad arrivare a Locatelli, riconosciuto come l'attuale capitano. Gatti, invece, non la indosserà mai più.

L'INFORTUNIO DI CAMBIASO
Ad inizio dicembre Cambiaso si fa male ad una caviglia: il problema sembra di entità davvero modesta ma i tempi di recupero si dilatano improvvisamente. Thiago Motta, in maniera molto schietta, fa capire al giocatore che si sarebbe aspettato un recupero molto più rapido. Cambiaso stringe i denti ma deve aspettare un po' prima di tornare tra i titolari. La freschissima esclusione dai titolari a Firenze ha fatto molto discutere.

DOUGLAS LUIZ SUBITO AI MARGINI
Arrivato in estate come uno dei grandi colpi del mercato estivo per rinforzare il centrocampo, tra Douglas Luiz e Thiago Motta il feeling non sboccerà mai. Il brasiliano finisce subito in panchina e gioca pochissimo, con Thiago Motta che in allenamento prova a colpirlo nell'orgoglio, anche con durezza, ma l'ex Aston Villa perde fiducia lamentando dei frantendimenti con il tecnico. Una pesante sequela di infortuni, poi, rallenta il brasiliano.

DANILO FUORI ROSA
Nonostante, ad inizio stagione, Danilo avesse perso sia il posto che la fascia di capitano, il brasiliano rimane il leader riconosciuto dai compagni all'interno dello spogliatoio e quando sorgono le prime incomprensioni con Thiago Motta è il primo a confrontarsi con il tecnico per provare a mediare la situazione. Il brasiliano ci mette la faccia, ma alla fine finisce fuori rosa e gennaio risolve il contratto prima di tornare in Brasile.

FAGIOLI DIMENTICATO
L'inizio di stagione sembra davvero molto promettente per Nicolò Fagioli. Il classe 2001 viene impiegato con regolarità e nella notte magica di Lipsia sfodera una prestazione maiuscola che sembra cementare il suo posto all'interno delle gerarchie di Motta. E invece, progressivamente, l'ex Cremonese perde gradualmente centralità all'interno del progetto finendo per non giocare praticamente più. A gennaio viene ceduto alla Fiorentina e alla prima da ex, il centrocampista piacentino sforna due assist nella debacle bianconera a Firenze.

I CONTINUI CAMBI DI FORMAZIONE E DI RUOLI
A far discutere è anche la mancanza di continuità in termini di ruoli e formazioni. Su 42 partite ufficiali, Thiago Motta ha schierato 39 formazioni diverse, cambiando ruoli a diversi giocatori. Koopmeiners, alla prima stagione in bianconero, gioca da trequartista, da mediano, da mezzala, da falso nove e nelle ultime uscite addirittura da esterno offensivo. Weah, inquadrato come esterno offensivo, viene relegato al ruolo di terzino. McKennie è un altro esempio: da fuori rosa a trequarista, da esterno offensivo a terzino nella linea a quattro. Mosse che hanno generato inevitabile confusione.

PERIN DA SEMI-TITOLARE A SEMPLICE VICE
Ad inizio stagione Perin viene spesso coinvolto nelle rotazioni tra portieri con Di Gregorio, sfornando anche prestazioni di altissimo livello come quella di Stoccarda. Ad un certo punto, però, Thiago Motta decide di puntare solo ed esclusivamente sull'ex Monza e Perin finisce di fatto nel dimenticatoio.

LE RECENTE GESTIONE DI YILDIZ
Ha fatto parecchio discutere anche la gestione delle ultime settimane di Kenan Yildiz. Contro l'Atalanta, il 10 viene schierato titolare nonostante un forte virtus intestinale lo abbia evidentemente debilitato la notte precedente. Dopo un primo tempo di totale sofferenza, il turco viene sostituito. A Firenze, invece, succede l'opposto: Kenan rimane, inspiegabilmente, seduto in panchina per 90 minuti. Non era mai successo nel corso della stagione.
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