TOP CHIESA - Meno di 120 secondi per tornare ad essere Federico Chiesa... prima versione. Gli è bastato poco, pochissimo, un lampo ed è già gol, quasi senza che l'Udinese se ne accorga. Ma non è tutto qui, il suo è un primo tempo di un altro livello, ricco di una voglia che finalmente si unisce alla gamba, di uno che si sente bene, fisicamente e mentalmente. E allora torna a sfidare tutti, uno contro uno, a tutto campo ed incide con ogni giocata. 

TOP VLAHOVIC - Palla recuperata e assist. Poi il rigore del raddoppio. Anche Dusan ha quel volto cattivo che non guasta, anzi aiuta, ed è estremamente pulito. Addomestica, gestisce, smista: insomma, fa tutto ciò che serve quando serve. E tutto ciò che ci da lui ci si aspetta.

TOP CAMBIASO - Esterno? Macché. Parte largo a sinistra, resta sempre altissimo per il pressing e le ripartenze, ma poi gioca a tutto campo. E, soprattutto, dentro il campo. Inserimenti da treno, ma senza un solo binario: c'è la corsia esterna, ma c'è anche la soluzione interna e quando la percorre sa far male. Senza timidezza, ma con personalità. E chiude il primo tempo con l'assist del 3-0.

FLOP NESSUNO - Difficile trovare un flop nel primo tempo di una Juve che costruisce, crea, ha ritmo e qualità. Qualcuno potrebbe crescere, come Weah, qualcun altro invece potrebbe ritagliarsi una menzione d'onore nel secondo tempo con qualche guizzo - come Miretti, fin qui positivo - ma in questi primi 45' nessuno è sembrato fuori giri o non all'altezza. Tutt'altro.