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Thiago Motta, quando sarà a Torino? Le ultime notizie e un retroscena sul suo addio al Bologna
Le tensioni tra Motta e la società erano note da tempo. Secondo quanto riportato da Repubblica, i problemi sono iniziati già nelle prime fasi della sua gestione. Motta non aveva apprezzato il fatto che la società avesse consentito ai rappresentanti della curva di confrontarsi in modo aspro con la squadra all'interno di Casteldebole, un luogo che dovrebbe rimanere riservato e protetto. Durante questo confronto, gli ultras avevano espresso critiche pesanti non solo verso i giocatori, ma anche verso Motta stesso, utilizzando toni che lui aveva trovato sgradevoli e minacciosi. Ne scrive Repubblica.
Il retroscena e le voci su Arnautovic
Qualche mese dopo il suo arrivo al Bologna, Thiago Motta iniziò a sospettare che le critiche dei media riguardo alle ripetute esclusioni di Arnautovic fossero alimentate da pressioni velate e opinioni di alcuni dirigenti del club. Questo sospetto si concretizzò al termine dell'ultima partita dello scorso campionato a Lecce, quando Motta attaccò un giornalista di Stadio in conferenza stampa, accusandolo di aver danneggiato la squadra ascoltando troppo certe voci all'interno della società.
Secondo alcune supposizioni, il pregiudizio di Motta nei confronti del direttore sportivo Giovanni Sartori potrebbe derivare da una recensione negativa fornita a Motta dal suo ex allenatore Gian Piero Gasperini. I rapporti tra Gasperini e Sartori, noto come il "Cobra", erano stati complicati durante il periodo all'Atalanta, influenzando così l'opinione di Motta.
Nonostante queste tensioni, un’opera di diplomazia e mediazione fu portata avanti dall’amministratore delegato Claudio Fenucci. Con il suo stile pacato e diplomatico, e grazie agli ottimi e antichi rapporti con Alessandro Canovi, il procuratore di Thiago Motta, Fenucci riuscì a ottenere una tregua. In questo contesto, il presidente Joey Saputo svolse il ruolo di garante della pace interna. Fenucci, conosciuto per la sua abilità nel gestire situazioni complesse e la sua filosofia di realpolitik, spesso ripeteva: “Gli allenatori bravi sono tutti difficili”. Nonostante le intemperanze di Motta, il Bologna decise di ignorarle e concedergli pieni poteri sulla squadra, ritenendo che il fine giustificasse ampiamente i mezzi.
Thiago Motta-Juventus: quando arriva a Torino?
Il tecnico ora è atteso dalla Juventus, quindi a Torino. Ma non subito, non prestissimo. Thiago in questo momento è in famiglia e si gode un po' di giorni di vacanza. Il tecnico italobrasiliano potrebbe incontrare la Juventus all'inizio di giugno, quando un meeting sarà necessario per firma, attività media e naturalmente per organizzare la Juve che sarà. Anche dal punto di vista logistico.
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