
Juve, porte chiuse e allenamenti: 5 modi in cui cambierà il calcio nella fase 2 del coronavirus

PORTE CHIUSE - Saranno vietati grandi assembramenti. Vedere stadi pieni sarà quindi impossibile: almeno inizialmente si giocherà a porte chiuse, come accaduto con Juve-Inter, giocata esattamente un mese fa. Le ripercussioni economiche sul calcio, quindi, non termineranno con la fine dell'emergenza.

ALLENAMENTI A GRUPPI - In Germania il Bayern ha già iniziato. Sarà praticamente impossibile vietare contatti tra calciatori con ogni esercizio, specialmente quelli con la palla, ma nella maggior parte dei lavori il gruppo sarà diviso in 3/5 giocatori, a seconda di quelle che saranno le indicazioni di medici e istituzioni. Almeno nella fase iniziale non si potranno utilizzare gli spogliatoi. La Juve da questo punto di vista può contare sul J Hotel dove ogni calciatore ha una stanza tutta per sé dove cambiarsi prima dell'allenamento e dove fare la doccia una volta terminato il lavoro sul campo.
CONFERENZE STAMPA - Prima di Juve-Inter non ci fu. Prima di Juve-Milan, che si sarebbe dovuta giocare qualche giorno prima, venne invece organizzata anche se in quel caso la partita si sarebbe dovuta giocare a porte aperte. Nella migliore delle ipotesi saranno ammessi giornalisti con la mascherina ma è più facile immaginare che ogni attività media verrà sospesa, ad eccezione di quella delle tv che detengono i diritti.


BILANCIO - Tutti, non solo quello della Juve, saranno in perdita, anche per i mancati incassi da botteghino. Per questo saranno nuovamente ammessi sponsor di agenzie di scommesse, vietati dal recente Decreto Dignità

MERCATO - Poca liquidità e tanta fantasia. Sarà un mercato in stile NBA con tanti scambi tra le società. Il prezzo del cartellino dei calciatori calerà e il mercato potrebbe restare aperto da luglio fino alla fine di dicembre. Ma quest'ultima è ancora solo un'ipotesi.
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