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Perché Mancini potrebbe essere la scelta giusta per la Juventus: mentalità, flessibilità e trofei
Perché Mancini può essere l'allenatore giusto per la Juventus
Lo sguardo dell'ambiente però ma anche della stessa società, è rivolto non solo alle nove partite che rimangono di campionato (comunque fondamentali per il futuro di tutti), ma anche alla prossima stagione, in cui è sempre più probabile che non ci sarà Thiago Motta a guidare la squadra. Da giorni circola forte il nome di Mancini appunto, che si porta con sé una storia ormai lunga da allenatore.
Il profilo dell'ex commissario tecnico ha scatenato reazioni contrastanti, con molti che hanno ricordato gli anni da allenatore dell'Inter (nel periodo prima e post calciopoli) e le dichiarazioni fatte ai tempi contro la Juventus. Un passato che suscita quindi malumori tra i tifosi. Ma al di là di questi aspetti, comunque da considerare, cosa porterebbe Mancini alla Juventus e perché potrebbe essere l'uomo giusto per rilanciare i bianconeri?
Esperienza e mentalità
Prima di tutto, Mancini ha accumulato negli anni un'esperienza vastissima ai massimi livelli e in contesti anche molto differenti tra loro. Dagli anni alla guida dell'Inter al passaggio in Premier League con il Manchester City che stava costruendo le basi per gli anni d'oro del club. Infine, anche la panchina della nazionale italiana, che ha ulteriormente aumentato il numero di sfide diverse affrontate dal tecnico. Esperienza quindi come pochi a cui si abbina anche mentalità. Mancini, soprattutto pensando all'avventura con l'Italia, aveva fin da subito mostrato grande ambizione, facendo credere a tutto l'ambiente di poter competere con tutti per la vittoria, nonostante prendesse una nazionale reduce da anni bui. Ecco, qualche similitudine in questo senso c'è con questa Juventus.
Flessibilità di gioco
Se dal punto di vista tattico, inteso come "modulo", Mancini ha un'idea chiara su come impostare la squadra (QUI l'analisi su come giocherebbe la Juventus), il tecnico ha mostrato invece molta flessibilità nell'interpretazione dello schieramento, costruendo squadre con caratteristiche differenti a seconda dei giocatori a disposizione. Se infatti ci ricordiamo la "sua" Italia come una squadra bella da vedere, che basava il proprio gioco sul possesso palla e sul dominio della partita, in precedenza invece si era spesso contraddistinto per avere squadre più fisiche che tecniche, come ad esempio è stata l'Inter nella sua seconda esperienza in nerazzurro. Con Mancini non ci sarebbe la rigidità vista in questa stagione con Thiago Motta e potrebbe adattarsi al materiale che ha in mano.
Trofei
Da 0 a 13, da Thiago Motta a Mancini: questa è la differenza dei trofei vinti in carriera da allenatore, ovviamente a favore dell'ex ct. Al di là dei paragoni che allo stato attuale non è corretto fare visto che Motta è solamente all'inizio della sua vita da allenatore, non c'è dubbio che Mancini porterebbe a Torino anche la credibilità di chi ha vinto tanto in carriera e in molti posti. Dai due scudetti con l'Inter (2006/2007 e 2007/2008) alla Premier League con il Manchester City e l'Europeo del 2021. In più, tante coppe varie da una squadra all'altra. Ecco, se alla Juventus la vittoria deve essere sempre un obiettivo a prescindere dai momenti storici, Mancini sa come si fa.
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