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Napoli, Conte prima della Juventus: 'Resta un top club, hanno fatto grande mercato'
CONTEO OGGI - "Io arrivai nel 1991. Da allenatore? Sì, 14 anni. Gran parte della mia vita calcistica l'ho trascorsa lì ed è stata una grandissima esperienza, un grande insegnamento sotto tutti i punti di vista. Io cerco di essere migliore non solo rispetto a quegli anni, ma anche rispetto a 24 ore fa, abbiamo il dovere di migliorarci ogni giorno: rispetto a ieri, due mesi fa... Mi sento molto più completo, ho anche 55 anni, ho fatto esperienze importanti anche all'estero, da commissario tecnico, in club importanti. E' inevitabile che nel tuo percorso fai tesoro e se vuoi restare in scia devi sempre studiare, avere un'evoluzione rispetto a ieri, rispetto alla psicologia per gestire il gruppo, i rapporti umani con le persone del club, dirigenti, presidenti: non ti devi mai sentire appagato e devi cercare sempre l'eccellenza. La grande passione mi porta a farlo perché brucia energie".
COSA MANCA - "Serve fare il percorso, continuare quello che abbiamo iniziato. Non possiamo pensare che siamo già alla fine dopo sei mesi: significa non dare il reale valore al tempo, non dare reale valore al lavoro. Quindi bisogna aspettare e proseguire questo percorso, ci auguriamo che sia il più lungo possibile, significa che continueremo a lavorare insieme. Cosa manca? Mancano delle cose, non sto qui a sottolineare cosa manca. Siamo all'inizio di un percorso, anche se finora siamo andati spediti, non ti puoi alzare dall'oggi al domani e dire: "Ok, sono pronto a vincere". Detto questo, lavoriamo per ottimizzare tutto e tirare fuori il meglio da tutti noi stessi. Sarà per un pizzico d'esperienza che ho, ma voglio andare sempre cauto perché so che comunque abbiamo bisogno di altre step e ci vuole tempo e pazienza. Piaccia o non piaccia. Poi ognuno può dire ciò che vuole, ma sono soggettive, io da dentro so che servono step importanti per dire ci siamo".
IL DIVARIO - "La Juventus è imbattuta da 21 partite: nessuna squadra è riuscita a batterla, quindi tutti questi demeriti non ci sono. Molti pareggi potevano essere delle vittorie e si è creato questo distacco, ma non dimentichiamo che l'anno scorso siamo arrivati a 18-20 punti dalla Juventus. Ci dimentichiamo i distacchi rispetto a Juve, Milan e Atalanta. Ogni tanto ricordiamolo, è importante. Il gap rispetto all'anno scorso oggi ce lo siamo dimenticati tutti".
CONTE AL MEGAFONO UNA SORPRESA - "Puntualizziamo. Io non ho preso il megafono, mi è stato dato. Qualcuno può credere che fosse nella valigia. Mi è stato dato per dire due parole, siccome al giorno d'oggi ringraziare è sempre più difficile. E' difficile sentirlo, ma è il minimo che potessi fare per me e la squadra ringraziare i tifosi che prima e dopo il viaggio a Bergamo si sono riversati in questa maniera incredibile. Mi è stato chiesto perché, sinceramente, saremmo ancora a Capodichino se io non avessi detto qualcosa. Sono situazioni che ti fanno percepire dove sei, che passione c'è, come viene vissuto il calcio e sono sicuramente delle cose che ti porterai sempre, a prescindere, nella tua vita. Stiamo parlando di una partita, la seconda di ritorno, quindi ringrazio ancora a nome anche dei calciatori tutta quella gente che ha sacrificato il proprio tempo per salutarci. Mi sono sentito in dovere di ringraziare chi fa sacrifici per il Napoli".
HA GIOCATO NAPOLI-JUVE - "Io ho percepito pure che Napoli-Atalanta non era normale, Napoli-Verona, Napoli-Roma non era normale (ride, ndr). Sto percependo che non dico che lottiamo contro tutti ogni partita... (ride, ndr), ma non c'è proprio una in particolare. Dobbiamo considerare ogni gara come la partita per i tre punti. Sono partite che servono anche per l'autostima, vedere a che punto siamo, come a Bergamo, sapendo che sono ad altissimo indice di difficoltà e bisogna tenerlo bene a mente e la Juventus è un osso duro, nessuno l'ha battuta".
CHE IDEA HA DELLA JUVE? - "Non esistono. Prima o poi devi perdere, in generale, la sconfitta fa parte della vita. E' una squadra quadrata, ha giocatori forti, l'anno scorso sono arrivati con molti punti davanti. Hanno fatto un ottimo mercato, fanno la Champions, sono un top club, come le milanesi: devi avere sempre grande rispetto, dietro c'è una storia importante e ogni anno partono per vincere. Lì non puoi nasconderti, l'obiettivo è sempre uno, vincere".
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