
La riduzione dei costi, il bilancio e l'aumento di capitale: perché i risultati sono comunque così centrali
Dalla prospettiva di chi, come chi scrive, è uso analizzare le questioni dal punto di vista finanziario e manageriale, questa stagione della Juventus conferma alcune particolarità di questo “pazzo mondo” che è il calcio, o, per meglio dire, il pazzo mondo della finanza applicata al calcio.
L'imprevedibilità del calcio
In un articolo del lontano 2018 su Econopoly – Sole 24 Ore sostenevo che “la finanza applicata al calcio genera mostri”: mi riferivo al fatto che difficilmente, in un Club calcistico, si riescono a creare le condizioni per avere una significativa prevedibilità di quello che può succedere nella stagione successiva, e questo a prescindere dalla maggiore o minore razionalità delle scelte effettuate.

Nella moderna concezione dell’industria calcistica questa imprevedibilità è diminuita: tale concezione prevede lo sfruttamento “professionale” di ogni linea di ricavo disponibile nel Club calcistico, linee di business che ormai conosciamo bene: i diritti TV, i ricavi da Stadio, il merchandising le sponsorizzazioni e quello strano animale che sono i ricavi da Players Trading, cioè le famose “plusvalenze”. Perseguire tutti questi ricavi, ognuno dei quali deve far muovere leve diverse, riduce l’imprevedibilità finanziaria legata al dover raggiungere determinati risultati sportivi, i quali, tuttavia, rimangono molto importanti.
L'esempio di questa stagione
Io credo che la stagione della Juventus nel 2024-25 sia un esempio di come spesso e volentieri, nel calcio, anche scelte razionali possono portare ad esiti totalmente inattesi o comunque inferiori ai desiderata. La Juventus nel mercato estivo del 2024 raggiunge importanti obiettivi di riequilibrio e di riduzione dello “squad cost” e compie scelte certamente criticabili, ma piuttosto razionali: sceglie un allenatore giovane, emergente, che aveva fatto benissimo al Bologna; sceglie giovani prospetti interessanti come Thuram e Conceicao, prende uno dei centrocampisti migliori delle Serie A e uno fra i più interessanti della Premier, valorizza fin da subito nuovi prospetti della Next Gen.
Eppure le cose sono andate male: all’inizio bene, poi una valanga di pareggi, un girone Champions dignitoso ma non eccelso e poi, proprio dopo 5 vittorie consecutive, il crollo, la sfiducia, l’esonero dell’allenatore, reo di non aver più il polso della squadra e di aver fatto, se non abbiamo fatto male i conti, solo 1,69 punti a partita: troppo pochi e soprattutto troppo poche le probabilità di farcela a centrare l’obiettivo minimo, e ormai unico, il quarto posto.
Quello che è successo ha costretto il Club a prendere il provvedimento dell’esonero, con un costo ipotizzabile di 15 milioni (si tratta di un costo massimo, lo si potrà ridurre se Thiago Motta troverà un nuovo Club da allenare), la cui contabilizzazione ha portato l’azionista di riferimento Exor a dover far fronte, iniettando esattamente questa cifra nelle casse della Società.
Sull'aumento di capitale
Il Comunicato del 28 marzo scorso chiarisce molto bene gli aspetti rilevanti dal punto di vista finanziario e societario: un aumento di capitale potrebbe essere necessario, ma la dimensione è incerta, perché incerta è la possibilità di raggiungere o meno la qualificazione Champions (e qui “ballano” almeno 50/60 milioni di ricavi differenziali rispetto ad una qualificazione alle competizioni inferiori) e da questo bivio (Champions sì, Champions no), deriveranno due diversi approcci al mercato estivo, che come sappiamo ha una “finestrella” di mercato già in giungo: se sarà Champions no, l’aumento di capitale sarà necessario, a meno che la Società non decida di vendere un paio di gioielli dell’argenteria di famiglia: ad esempio Andrea Cambiaso e Kenan Yildiz sono in carico a circa 6 milioni complessivi, e chiunque legga questa cifra può farsi un’idea di quale potrebbe essere il possibile ricavo da plusvalenza legato alla cessione di questi due campioni.
La situazione quindi è piuttosto fluida, ma dal comunicato del 28 marzo emerge in modo chiaro, logico, cristallino e conseguente quali sono le prospettive a breve del Club, su quale magnitudo di grandezze si muoveranno le cifre da tenere sott’occhio in questi tre mesi che ci separano dal 30/6/2025, termine dell’anno finanziario in corso.
Lo faremo insieme, se vorrete, qui su IlBianconero.
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