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L'Inter prende Hakimi, la Juve è immobile: ma i terzini sono il grande problema di Sarri
Anche la difesa appare più attenta e registrata. Merito sicuramente dei centrali e di De Ligt, in particolare, sempre più sicuro di sé, capace di anticipi chirurgici e di scatti perentori nell’area avversaria ( col Genoa, per lui, un rigore solare non fischiato), ma qualcosa, quasi sempre la stessa, lascia a desiderare. Contro qualsiasi squadra.
Appurata una certa lentezza del centrocampo a cui, per altro, la campagna acquisti sembrerebbe avere, almeno sulla carta, rimediato, resta un problema di fondo non nuovo. Da almeno due anni, i laterali bassi della Juve non sembrano all’altezza. Non sembrano garantire né una buona copertura, né una brillante percussione. Dietro si fanno infilare con una certa facilità, davanti producono cross in tribuna.
Il migliore di loro è un certo Cuadrado, sempre più riadattato nel ruolo, che, in un lontano passato fu suo, sempre capace di una lodevole abnegazione. Ottimo sulla fascia destra avanzata, capace d’interdire fuori dalla sua area, di spingere l’avversario sull’esterno, talvolta, però, non chiude la diagonale, spesso in area si dimostra indeciso. Ma a lui non si può chiedere di più. Si potrebbe a De Sciglio o a Danilo? Sì, si potrebbe, ma le risposte si vedono sul campo. Alex Sandro, poi, pare quasi sempre l’impiegato che, a sinistra, fa il suo compitino e non vede l’ora di sentir suonare la campanella della pausa pranzo o del ritorno a casa dopo una giornata di duro lavoro.
Un problema, insomma, non sarriano, ma già allegriano, che l’arrivo di Pellegrini non basterà a risolvere, mentre l’Inter un ottimo difensore di livello internazionale sulla fascia destra sembra proprio averlo trovato in Hakimi.
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