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    Fabio Capello a Gazzetta: ‘Non capisco Thiago Motta! Interpreta il calcio solo in un modo’

    Fabio Capello a Gazzetta: ‘Non capisco Thiago Motta! Interpreta il calcio solo in un modo’

    • Redazione BN
    Gli errori nella partita contro il Benfica e non solo. Più in generale, il momento difficile della Juventus e di Thiago Motta. Di tutto questo ha parlato Fabio Capello, intervistato dalla Gazzetta dello Sport.
     

    Le parole di Fabio Capello

     
    DIFFICOLTA’ - «Motta ha cercato di fare subito qualcosa di nuovo senza pensare a tutti i giocatori che aveva già in rosa», «Sono stati mandati via calciatori come Chiesa, Szczesny, Danilo... Avevano fatto grandi cose per la Juventus. Si è pensato di fare subito una rivoluzione. Invece, arrivando in una squadra nuova, secondo me bisognava valutare prima quello che c’era in casa. Perché quei giocatori conoscono il valore di vestire una maglia pesante come quella della Juve. Lì devi vincere. I nuovi che sono arrivati non hanno ancora dimostrato di avere quel valore e poi sono stati messi in un sistema di gioco completamente nuovo. Si sono trovati a dover affrontare delle difficoltà e in queste l’allenatore ha continuato per la sua strada, convinto che ne sarebbe uscito fuori».
     
    CONTRO IL BENFICA - «Giochi un buonissimo primo tempo a Napoli, in cui sembra che la squadra abbia assimilato i concetti che predichi, ma poi alla prima occasione utile non riproponi quella stessa squadra, anzi cambi sei giocatori e li metti in posizioni diverse dalle loro, dove non rendono. Penso a Weah terzino, McKennie a sinistra, Yildiz dietro la punta... L’allenatore non è ancora riuscito a far giocare la squadra come vuole. Quindi mi chiedo: hai visto uno spiraglio di luce nel primo tempo di Napoli e rivoluzioni di nuovo tutto? Sono state scelte rivedibili».
     
    MANCANO CERTEZZE? - «Quando pensavamo avesse trovato dei punti fermi ha cambiato di nuovo i giocatori. Bisogna capire la squadra e farla giocare in base a chi hai. Non esiste un solo modulo, ma lui sembra che interpreti il calcio in una maniera soltanto. Per me invece un allenatore deve capire che deve mettere in evidenza le qualità degli elementi che ha ponendoli nelle posizioni dove rendono di più. Poi, certo, i sacrifici si fanno, ma solo in emergenza. Se appunto pensiamo alla sconfitta con il Benfica: hai una partita importantissima come questa e fai una rivoluzione? Io da allenatore non riesco a capirlo. Vedo Inzaghi che ogni giornata fa giocare un po’ tutti ma mercoledì per finire tra le prime otto ha presentato la formazione migliore che aveva».
     
    HA IMPOSTO LE SUE IDEE? - «L'ha fatto dal primo giorno che è arrivato. Ma ora mi pongo io una domanda: è tutta colpa di Motta? Anche perché un allenatore nuovo, che arriva in una società come la Juventus, ha sempre poco tempo e in quel poco tempo deve vincere. E non è che il mercato dell’estate scorsa sia stato da poco, sono stati spesi tanti soldi».
     

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