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Pronti a essere "lanciati"? Calma, direbbe Allegri. E in parte l'ha confermato pure in conferenza stampa: per Alcaraz e Djalò, un po' di pazienza, ci vorrà. Un pochino, eh. Giusto il tempo di capire come e quanto impiegarli, soprattutto per l'argentino, che sembra più pronto rispetto al francese a dispetto della data d'arrivo a Torino. 

Di Charly ha così parlato l'allenatore: "Ragazzo bravo, sta crescendo, ha la capacità di apprendimento molto veloce. Normale, è da due settimane con noi". Perché non è entrato allora lunedì in campo? Semplice, pure qui: "C'era bisogno di altri in campo e sono contento di quanto sta facendo". Tradotto: non ha voluto lanciarlo nella mischia, con la possibilità di avere un giocatore in confusione. 


Djalò e Alcaraz in campo con la Juventus: quando li vedremo?


Alcaraz però si candida sicuramente ad avere un minutaggio maggiore, ora che a centrocampo potrebbe persino aver scavalcato un po' di gerarchie. Con l'attacco con tutti gli effettivi - a parte Kean - a disposizione, Charly potrebbe essere il primo rincalzo in mediana, dove McKennie ha fatto registrare buone prestazioni, senza però trovare realmente occasioni da gol. Il peso offensivo è quello che di "diverso" porta in dote l'ex Southampton. Quando ce ne sarà bisogno - e ce ne sarà bisogno -, Allegri lo chiamerà in causa. 

Per quanto riguarda Djalò, ecco, risalire le gerarchie della difesa, con il rientro pure di Alex Sandro è piuttosto complicato. I piani di Allegri sono chiari: dietro si dà fiducia a chi sta dando garanzie. Bremer out con il Verona? Tocca al fido Rugani. A sinistra c'è il brasiliano come primo sostituto di Danilo (che rientra dalla squalifica). Insomma: tempo al tempo. A differenza di Charly, Tiago ne ha e ne avrà.