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Non è stato un ragionamento troppo profondo, quello prodotto dalla dirigenza bianconera. Per far tornare la Juventus Next Gen una squadra con (almeno) continuità di risultati, si tornerà esattamente dove si era stati bene. Cioè: con chi si era stati bene. E allora, riecco Massimo Brambilla, l'uomo di una finale di Coppa Italia e del settimo posto dello scorso anno, miglior piazzamento in Serie C da quando esiste la seconda squadra. L'esonero di Montero, apparso più che inevitabile, gli ha spalancato la possibilità di tornare sui propri passi: soltanto qualche mese fa, a prendere la decisione di salutare Vinovo, era stato lo stesso allenatore brianzolo. 


L'accordo con Brambilla


Così, dopo la decisione presa da parte del board bianconero di separarsi da Montero, lo stesso Brambilla ha accettato di buon grado il rientro alla base. La chiusura definitiva con il Foggia ha agevolato la trattativa, che già da qualche settimana aveva sparso qualche segnale di qua e di là, complice la terribile mancanza di risultati da parte della Next Gen. 

Brambilla firmerà un accordo fino alla fine della stagione, pertanto non sarà un discorso progettuale, né ci sarà una sostanziale differenza rispetto al passato. Il ritorno è finalizzato alla salvezza della squadra e del titolo dei bianconeri, preoccupati anche dalla mancata crescita del gruppo, obiettivo stagionale al pari del piazzamento per la categoria. 

A partire dalle prossime ore, la Juve ha intenzione di ufficializzare entrambi i passi. Il primo sarà il saluto a Paolo Montero, il secondo sarà invece il "bentornato" a mister Brambilla. Aveva reso l'impossibile (quasi) possibile, toccherà ripartire proprio da lì. Da quel grado di difficoltà.