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Per carità: non è il Manchester City. Però è una vittoria, ed è convincente, ed era allo stesso tempo estremamente importante portarla a casa. La Juve c'è, pure nelle difficoltà, nelle storie che sembrano già scritte e invece dimostrano di avere potenzialmente un finale molto diverso. La penultima Juventus era stata troppo brutta per essere vera, l'ultimissima è stata troppo bella per essere la versione definitiva. Però da ognuna delle due Thiago Motta può prendere qualcosa. Una traccia. Un sospiro. E un respiro.


Gli esperimenti di Motta


Juve-Cagliari è stata soprattutto l'occasione di cambiare, di iniziare le rotazioni e di farlo pure appesantendo i rischi. Ne ha dati 5, Motta, di spunti. E il primo, il più importante, ha riguardato Teun Koopmeiners, arretrato nei due a furor di popolo. Risultato: non una grandiosa prestazione, però solidità e qualità a disposizione dei compagni. Poi il gol, d'estemporaneità per il gesto, ma integrato perfettamente nel contesto. C'era bisogno di un colpo così, in un momento così. 

A far posto a Koop è stato Locatelli, che a sua volta ha arretrato il raggio d'azione. Non era una traccia per il futuro, ma una risposta a un'emergenza. "Se non avessimo avuto infortuni - ha ammesso Motta - non avremmo arretrato Manu". E infatti, pure se la prova è stata tutto sommato positiva, che non si ripeti in futuro: Loca non è riuscito nella prestazione "bonucciana" che si poteva immaginare, ha tenuto botta, chiuso gli spazi, provato a leggere gli attacchi del Cagliari. Ma senza dare il via all'impostazione, non con costanza almeno. 

Neanche Yildiz ha fatto strappare gli occhi, ma la sua serata è comunque impreziosita dall'assist per Vlahovic, bravo a fare quasi tutto da solo. Da dieci ha tempi e movimenti, soprattutto la forza di strappare. Ma deve ritrovare quanto prima e quanto possibile i nuovi riferimenti, se vuole farsi perno lì. Ecco: chi può trovare un altro sbocco è invece McKennie, tra i migliori e da terzino sinistro. Chi l'avrebbe detto? Forse proprio Thiago, che non ha avuto grossi dubbi: per fisicità e letture, Weston è stato in grado di replicare quel lavoro di Cambiaso, andando in mezzo e raddoppiando in costruzione, oltre a sostenere fisicamente la fase difensiva. Bello da vedere, da quant'è stato efficace.