Poi andiamo a vedere le scelte di Pirlo e ci accorgiamo che, anche quando è in preda alla disperazione da infortuni, l’allenatore della Juve non ne utilizza nemmeno uno. Né il talentino Fagioli, né il conteso Dragusin, tanto meno gli strapagati Marqués e Aké i quali a bilancio sono segnati come esborsi da 8 milioni ciascuno (spese ovviamente pareggiate da uscite di uguale “valore” negli scambi effettuati con Barcellona e Marsiglia). L’unico che è stato impiegato - però adesso molto meno - è Frabotta, poi bocciato dopo i disastri della gara con l’Inter (ma ormai non può più essere spedito in C, ha già raggiunto il numero di presenze in prima squadra che glielo impedisce).
A Verona, Pirlo ha buttato dentro Di Pardo a una manciata di minuti dalla fine, quando Chiesa non ne poteva proprio più. Gli altri sono rimasti tutti seduti in panchina, eppure la Juve era in evidente difficoltà fisica. Contro lo Spezia, proprio Frabotta è stato schierato in extremis per l’infortunio di De Ligt ma presto è stato anche sostituito, sullo 0-0; poi i bianconeri hanno vinto 3-0.
Possibile che questi ragazzi siano forti come vengono descritti se non sono in grado - almeno secondo Pirlo - di giocare nemmeno quando i titolari sono tutti infortunati? C’è sempre qualcuno sul punto di essere utilizzato: stavolta tocca a Fagioli, anzi a Dragusin. E poi restano a guardare la partita dalla panchina. A noi rimane la sensazione che si tratti di celebrazioni un po’ superficiali di giovani che in alcuni casi (ma solo in alcuni) devono maturare e in altri (la maggior parte) non saranno mai calciatori da Juve, e forse nemmeno da Serie A.
Intanto l’Under 23 continua a portare plusvalenze. Come ha raccontato Pippo Russo su Calciomercato.com, nel 2019-20 la squadra è costata 39 milioni mentre tutte le altre 59 della Serie C, messe assieme, non sono arrivate a 4 milioni di investimenti. Aspettiamo i bilanci per capire cos’è accaduto quest’anno.
@steagresti