Paolo Bruno

Corriere - Tudor e quel 'blitz' a Vinovo per Conte: 'Amo il calcio aggressivo'. Poi gli screzi con Payet: 'Se non corri non giochi'
Tudor a Vinovo con Conte
Tudor che, come vi abbiamo raccontato, ha già "incendiato" i tifosi con la sua aura da juventino purosangue, con quel DNA bianconero che ha sempre portato con sé in tutta la sua carriera. Del resto, come racconta Il Corriere della Sera, già durante la stagione 2011/12, al primo anno da tecnico ("nelle giovanili dell’Hajduk"), il croato si presentò a Vinovo, all'epoca campo base della Juve, per seguire gli allenamenti di Antonio Conte: "Mi piace il calcio aggressivo, soprattutto giocando palla a terra e senza buttare palloni in alto", raccontò al canale tematico del club. Lasciando spazio al cuore, appunto, con la squadra già proiettata verso lo scudetto: "È una gioia per noi juventini".
Il rapporto con Nuno Tavares e Payet al Marsiglia
Il quotidiano, poi, racconta altri aneddoti che aiutano a conoscere meglio Tudor, come tecnico ma anche come uomo. "Igor ha portamento, piglio e carisma per trascinarsi dietro tutti, compresa l’arena, come già successe a Marsiglia, ambientino mica semplice. Comandò pure lì quando, ogni tanto, s’arrabbiò anche con Nuno Tavares, che pure all’OM farà un salto di qualità (sei goal in 39 presenze), colpevole di non avere l’atteggiamento giusto in allenamento. Senza guardare in faccia a nessuno, e non è un modo di dire: da tagliare il minutaggio di Dimitri Payet, idolo del Velodrome: "Abbiamo scoperto una persona ruvida e brutale — sbottò l’attaccante con France Football — nel suo modo di essere, nelle sue parole. È stato esageratamente duro". Tudor rispose, in un’intervista: "Se non corri, nel mio calcio non puoi giocare". Payet chiuse con 27 presenze, contro le 46 della stagione prima, pur lasciandogli la fascia di capitano. Quella che qui potrebbe tornare a Federico Gatti.
Tutti concetti, questi, che sicuramente Tudor è pronto a riproporre anche alla Juventus, dove ieri ha iniziato il lavoro sul campo con i (pochi) giocatori a disposizione, in attesa del rientro dei Nazionali. L'ex Lazio ha già iniziato a farsi un'idea della situazione anche in termini tattici, così da iniziare a ipotizzare una possibile formazione per la sfida casalinga di sabato contro il Genoa. Il dogma, comunque, sarà chiaro: "aggressivi e verticali", altro che palleggio. Una sorta di contro-rivoluzione, in sostanza, che però dovrà passare innanzitutto dalla testa.
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