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Pierre Kalulu, a DAZN, anticipa così Juve-Milan.

PASSIONE - "Nella vita potevo fare tante cose, ma mi sono reso che l’unica passione che mi fa svegliare con il sorriso è quella per il calcio. I miei genitori mi dicevano: non sei obbligato, se non hai un coltello alla gola... Vuoi lasciare il calcio? Fallo. Nessuno ti spinge. Segui la cosa che ti piace di più. Ma la passione devi poi farla al massimo. Nel calcio ho tanti sogni: vincere tutto, giocare con i miei fratelli ed essere il giocatore più forte, ma ho tanta voglia di fare altro là fuori.”

CHI E' PIERRE - "Un ragazzo bellissimo (ride, ndr). Mi piace imparare, sono curioso. Mio padre mi diceva di dare il massimo. In ogni cosa che fai, falla per te e solo per te. Pure se devi farla, dai il massimo. Nel calcio e fuori. Leggi un libro? Leggilo bene, al massimo. Prenderti il tempo per farlo. Una corsa? Falla bene. Mia mamma pensa che sia il migliore… Mi diceva di conoscere il mio valore, ma che ero sempre un umano come gli altri, l'umiltà è la cosa più importante".

MOMENTI DURI - "Abbiamo momenti difficili e apprezzi i momenti che non sono difficili. Capita essere più deboli o tristi, tendo a nasconderlo e solo con i miei - cioè la mia famiglia, ma anche il mio cerchio - sono più aperto e più piacevole. Se non hai la mia fiducia sono più distante". 

SCELTE - "Nella mia carriera non ho mai fatto scelte facili- Quando senti la fiducia della società e capisci che qualcuno ti vuole veramente, allora riesci a dare tutto te stesso. Siamo umani e lavoriamo con il cuore".

MISTER - "Mi ha chiamato e mi ha detto: sei pronto a giocare ogni 3 giorno? E gli ho detto di sì, gli ho chiesto: dove mi vedi giocare? Lui: destra, centro, sinistra. Mi ha detto tutto molto chiaramente, se vedi le partite è un top. Poi mi ha detto che le scelte si fanno in allenamento". 

TIFOSI - "Come l'inizio dell'amore, la tua prima. Molto caloroso. Molto amore da dare. Tutto è pieno di belle cose, un sentimento molto piacevole e tutto ti sembra bellissimo, è bello da vivere e sono le prime vibrazioni. Pelle d'oca, frase bellissima. Quando siamo al riscaldamento entri lì e sono i momenti in cui apprezzi l'ambiente, senti tutto, quando i tifosi cantano, queste cose. Durante il riscaldamento è l’ultimo momento in cui posso godermi l’ambiente. È il momento più bello, che sia all’Allianz Stadium o in un altro stadio. Sono stato anche io tifoso: voglio essere in campo quello che ammiravo da bambino. Devi sempre ricordarti del piccolo che era dentro di te. Con i tifosi c’è un sentimento forte, è come una relazione d’amore. C’è molto calore all’inizio, tutto sembra bellissimo, senti le vibrazioni. A volte è anche essere incazzato fare il tifoso”.

SCONFITTA - "La odio proprio. Si gioca ogni 3 giorni, ma se mi batti sono diverso. Sempre stato così. Poi la cosa è che la sconfitta fa parte della vita. A fine giornata devi avere piccole vittorie, più delle sconfitte. Ogni vittoria l'assapori di più. Ogni sconfitta ti rende più umile. Okay, sono ancora lì e devo ancora lavorare per non perdere più". 

FAMIGLIA - "Sono cresciuto in una grande famiglia, non c'era mai silenzio. I primi mesi quando rientri a casa ti metti a tavola e mangi, e non c'è rumore, e sei senza nessuno, se non parli nessuno ti parla… Sono stati molto difficili a livello mentale queste cose qui da bambino. Poi la cosa è che i videogiochi mi hanno aiutato tantissimo. Potevo parlare con i miei amici. A volte mettevo le cuffie solo per parlare con qualcuno. Solo passare la giornata, solo parlare. Basta che chiudi e non parli più. La lingua era una barriera, se non parlavi italiano non potevi essere te stesso. Ora amo questa parte. Adesso sei abituato. Lo apprezzi di più con il tempo. Mi piace rientrare a casa, e nessuno mi disturba, scelgo io quando fare le cose. Con il tempo lo apprezzi". 

GIOCARE - "Guardare i tuoi fratelli giocare è un'ansia. Mamma mia, quando l'ho visto ho pensato ai miei genitori. Non sei un tifoso, la guardi da responsabile. Speri che non sbagli, che fai gol. A fine partita puoi rilassarti un po', ma prima è sempre un'ansia in ogni momento. Quando io gioco sono tranquillo, sono scelte mie e ho fiducia in me stesso. Dall'altra parte non sei sicuro e tutto sembra una cosa normale. Ho voglia di fare tante altre cose. Mi chiedi se voglio fare l'attore un giorno? Sarebbe una bella esperienza. Entrare nella moda? Potrei dire di sì. Quando una persona ti parla della sua passione, e senti che la vive, ogni cosa sembra molto interessante. Il mio sogno nel calcio è vincere tutto. Giocare con i miei fratelli. Essere il più completo, il più forte, ma da fuori avere più vita possibile. Sono ancora giovane ma posso fare ancora tante cose, sarà sicuramente devastante".