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    'Non bisogna rinunciare a niente': la frase di Tudor che rilancia Vlahovic (e tutto l'attacco)

    'Non bisogna rinunciare a niente': la frase di Tudor che rilancia Vlahovic (e tutto l'attacco)

    • Benedetta Panzeri
    C'era grande curiosità sulle prime parole di Igor Tudor da allenatore della Juventus, per iniziare a conoscere le sue idee tattiche e il suo pensiero sulle modalità di gestione della squadra da qui alla fine della stagione, un periodo in cui i bianconeri dovranno andare a caccia a tutti i costi del quarto posto valido per la qualificazione alla Champions League. Tanti gli spunti emersi dalla conferenza stampa del tecnico croato, che ha parlato molto di calcio "vero", senza perdersi in filosofie, e ha anche condiviso diversi aneddoti sul suo passato a Torino da giocatore. 

    Tra le varie domande a cui si aspettava che Tudor avrebbe dato una risposta anche quella sull'impiego di Dusan Vlahovic - titolare fisso nella prima parte di stagione e poi finito ai margini con l'arrivo di Randal Kolo Muani - e in generale sulla sua interpretazione dell'attacco e della fase offensiva, considerando che nelle ultime gare la Juventus era entrata in un vortice di sterilità non da sottovalutare. 



     

    Le parole di Tudor su Vlahovic


    "Ha fatto un bel gesto (ad allenarsi alla Continassa anche nel giorno libero post Nazionale, ndr)", le parole di Tudor sul serbo classe 2000, il cui futuro ad oggi sembra molto lontano da Torino. "È un giocatore fortissimo, sono felice di allenarlo. Già in passato ho parlato di lui, è così. Sono fatti, non parole: è un giocatore che ha tutte le doti che deve avere un giocatore di prima classe. Sa fare goal, capisce, è intelligente, motivatore, viene da un momento così. Abbiamo parlato, abbiamo scambiato opinioni. Vuole lavorare. C'è lui, c'è Kolo, due attaccanti forti che possono giocare insieme, uno o l'altro, si può fare tutto. Importante avere giocatori forti, sennò un allenatore non può fare niente. È stimolante. Sapete che ci vuole tutto, quando c'è gioventù è una cosa bella".

     

    L'attacco della Juventus con Tudor


    La sensazione, insomma, è che Tudor non sia spaventato dall'idea di schierare un attacco "pesante", con entrambi i centravanti in campo dal primo minuto come del resto si era già ipotizzato nei giorni scorsi, provando a schierare la sua formazione-tipo. Il tecnico ha poi aggiunto: "Non bisogna rinunciare a niente, bisogna fare tutto. Io voglio gente che si diverta, il calcio che va in quella direzione. La mia opinione è fare un goal in più, ma correre e difendere. Non bisogna rinunciare a tutto. Mi piace attaccare ma anche non prendere goal. Serve lavorare sulle preventive, il lavoro deve essere completo, anche gestire i calciatori, i cambi, questa è la direzione, ed è stato già ribadito in passato. Il calcio deve andare nella direzione di essere più interessante, il mondo è sempre più esigente. Tutti guardano ora tante partite e possono anche annoiare. Vedo e leggo. Penso occorra andare in quella direzione lì". 

    Nessuna paura, dunque, soprattutto quando si tratta di creare pericoli per gli avversari. Un pensiero, questo, che non potrà che far piacere a Vlahovic e Kolo Muani, ma anche a un Kenan Yildiz e a tutti quei giocatori offensivi che negli ultimi tempi avevano perso una collocazione tattica precisa tra un "esperimento" e l'altro di Thiago Motta, vedendo ridursi di conseguenza anche le proprie certezze. Con Tudor si attaccherà, senza paura. Senza che ciò debba per forza portare a una perdita di equilibrio in difesa. Il calcio, in fondo, è una cosa semplice. "Non bisogna rinunciare a niente, bisogna fare tutto". Parola dell'allenatore della Juventus.



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