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Quattro sconfitte in sette partite. L’ultima in ordine temporale contro il Betis Siviglia, a cui Zidane stesso non ha saputo dare spiegazioni in conferenza stampa: “Colpa mia, ma non so offrire spiegazioni”. Real Madrid in confusione, in un periodo dell’anno cruciale per le sorti della stagione, con un miracolo da compiere in Champions all’Etihad Stadium dopo la sconfitta in casa contro il Manchester City. Il tutto sembra piuttosto surreale dopo la splendida vittoria del Clasico, quando i Blancos sembravano essere tornati Galacticos contro la diretta rivale in Liga, il Barcellona, ora scappato al primo posto a +2. Il tecnico francese ha un contratto in scadenza nel 2022, ma senza altri trofei oltre alla Supercoppa di Spagna (conquistata lo scorso gennaio) la sua seconda avventura a Madrid potrebbe terminare prematuramente.

L’OMBRA DI ZIDANE - La stampa spagnola rilancia nuovamente il nome di Pochettino per il futuro della panchina delle Merengues. È il sogno nel cassetto del tecnico argentino, che potrebbe dunque scalzare Zidane nel caso in cui non centrasse altri obiettivi. In questo ipotetico scenario, l’ombra del francese tornerebbe a farsi sentire a Torino. In questo momento, c’è ovviamente da sottolineare l’inamovibilità di Maurizio Sarri sulla panchina della Juventus, soprattutto dopo un derby d’Italia conquistato con eleganza, solidità e bel calcio. Ma non si deve dimenticare che il tecnico francese era il preferito per il post Allegri, poi il ritorno al Real Madrid in seguito all’esonero di Lopetegui aveva complicato i piani, ma Zidane è sempre rimasto legato alla Juve dopo l’esperienza in bianconero da calciatore. Nelle grandi squadre c’è sempre un obbligo, l’obbligo di vincere, a cui Sarri non è esente: solo a fine anno verranno tirate le somme, con il fantasma di Zidane sempre presente.