Eccone alcuni passaggi, nella nostra traduzione: "Il titolo più bello? Tutti e tre i titoli sono stati fantastici, speciali per diversi motivi. Il primo perchè era il mio primo come allenatore; il secondo è stato tanto simbolico quanto intenso - con noi di fronte alla Juventus - e quella svolta da metà gara in poi con una prestazione eccezionale. Il terzo è completamento dalle tre stagioni come allenatore del Real Madrid.
IL PERCORSO - "Gli avversari? Sono sempre rimasto fiducioso della nostra filosofia di gioco e dei miri giocatori, indipendentemente da chi fossero gli avversari. Più vulnerabili in casa? Spesso abbiamo mostrato cali di concentrazione nella gara di ritorno, ma non ho mai visto la squadra nel panico. Quando lavori con giocatori di alta qualità, sanno come gestire quei periodi in cui non stai giocando bene, e riprendono le cose molto velocemente. Il mio compito era di mantenere la gente calma!".
JUVENTUS - "Unica squadra a batterci in cinque anni? È stato sicuramente uno di quei casi in cui pensavamo di aver già praticamente ottenuto la qualificazione. Questa è la bellezza del calcio, anche ai massimi livelli. Potrai stare comodo e rilassato, solo se sei in grado di evitare qualsiasi perdita di concentrazione".
FINALI - "La stessa formazione di Cardiff nel 2018? Il nostro piano di gioco era diverso: non abbiamo giocato con tutte le stelle, come abbiamo fatto a Cardiff. Ho chiesto a Isco di scendere a centrocampo e abbiamo giocato con due attaccanti. Marcelo aveva molta libertà di andare avanti, con Sergio Ramos che forniva una copertura difensiva dalla sua parte. E sui 9/11 di quella di Milano a Cardiff? Non c'è dubbio al riguardo. L'esperienza fa sempre la differenza nelle grandi competizioni".
MARCELO - "Lui e Carvajal erano una parte molto importante del nostro sistema, poiché avevano quella capacità di fare qualcosa di inaspettato e creare incertezza nella mente dei nostri avversari. Quando la palla finiva sull'ala, c'era sempre la possibilità che qualcosa accadesse. Infatti, spesso siamo riusciti a distruggere le squadre tenendole in pugno e poi sfondando lì".
RONALDO E RAMOS - "Entrambi i giocatori hanno molta energia e influenza all'interno della squadra. Sergio Ramos è un leader naturale e una grande presenza nel camerino, e Cristiano Ronaldo è un leader in campo che ispira i suoi compagni di squadra. Si completano bene l'un l'altro".
LEZIONI - "Cosa ho imparato? Quando lavori con giocatori di talento e con esperienza, la cosa più importante è tenerli calmi. Questo è quello di cui avevo bisogno quando ero un giocatore, quindi questo è l'approccio che cerco di adottare".