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La partita di Dusan Vlahovic si è conclusa a circa dieci minuti dalla fine di Milan-Juventus. Un rapido abbraccio e un cenno di assenso con Allegri che lo invita a stare tranquillo, poi la rabbia in panchina e le bottigliette scalciate. Prima, un disastro: zero tiri in porta e un errore tecnico che porta al gol di Brahim Diaz.
 
Come ricorda calciomercato.com: “Quando Dusan Vlahovic segna, la Juve vince (quasi) sempre: sei gol in cinque partite in questa stagione, quattro vittorie e un pareggio per i bianconeri in quelle occasioni. Quando la Juve non vince, Vlahovic non segna”. Dusan e la Juve, entrambi a percorrere lo stesso binario di una montagna russa, su e giù senza riuscire a trovare continuità.
 
Dusan Vlahovic è un problema per la Juve? O la Juve è un problema per Dusan Vlahovic? No, di certo il serbo non può essere considerato una criticità nella rosa a disposizione di Allegri, allo stesso tempo non si può scaricare tutte le colpe sugli altri e l’attaccante questo non lo ha mai voluto fare.
 
Vlahovic è stato messo al centro del progetto, l’uomo del presente e del futuro bianconero. Dybala ne sa qualcosa. Anche il mercato estivo lo dimostra: Kostic e Di Maria le armi per innescarlo, dopo le difficoltà della passata stagione. Eppure il problema resta. Troppo facile, però, fare lo scaricabarile sulle spalle del numero 9: è vero, sbaglia tanto a livello tecnico, non è Higuain, non è quella punta che sa fare da raccordo tra centrocampo e attacco. E’ altrettanto vero, però, che sia un finalizzatore micidiale, uno da medie altissime, una cattiveria fuori dal comune. Vlahovic non funziona, ma attenzione a puntare il dito, perché il problema è più complesso e complessivo, e se si fallisce nell’esaltare le sue qualità, il fallimento è totale.