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Le parole di Ivan Zazzaroni nel suo editoriale per il Corriere dello Sport:

"L’abbandono definitivo del progetto Superlega? La chiusura dopo 17 anni del contenzioso con la Federcalcio relativo a Calciopoli (443 milioni più gli interessi, la ri- chiesta del club)? Niente di tutto ciò: l’episodio che mi ha dato la sensazione netta, nettissima, della muta (leggi cambio di pelle e indirizzo) della Juventus è la visita di Antonio Conte a Vinovo. Niente di scandaloso, sia chiaro, ma per l’idea di Juve che mi sono fatto negli anni, qualcosa di assolutamente anomalo, sorprendente, spiazzante: siamo passati dalla Juve delle chiusure a riccio a quella delle aperture indiscriminate. La Nuova Juve ha consentito invece a un suo tesserato, Paolo Montero, peraltro idolo assoluto di Andrea Agnelli, di invitare a Vinovo il più credibile candidato alla sostituzione di Allegri per assistere a un allenamento di una formazione giovanile. Montero e Conte sono amici da una vita. E Antonio si è presentato: non ha fatto niente di male. Provo una naturale simpatia nei confronti dell’ad Maurizio Scanavino, manager di altissimo profilo catapultato sull’altro mondo, e a Roma ho conosciuto Francesco Calvo, uomo di relazioni e marketing, ma ugualmente mi domando – perdonate la curiosità – come avrà preso questa novità Allegri, abituato a una società che non lasciava nulla al caso esercitando un controllo di orientamento albanese su ogni iniziativa dei suoi. Da giornalista non posso che gradire la Juve aperta, anzi apertissima e incline alle spericolatezze mediatiche, sospetto tuttavia che i tifosi preferiscano la porta chiusa".