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La curiosità di vederlo in campo con la maglia della Juve è tanta. L'attesa potrebbe non essere troppo lunga, ma nel frattempo qualche suo "segreto" viene svelato dal suo padre calcistico, Stephane Chapuisat. Campione d'Europa con il Borussia Dortmund nella finale 1997 contro i bianconeri, lo svizzero è capo scout dello Young Boys e nel 2015 ha "acchiappato" nella sua rete Denis Zakaria, il mediano dalle gambe lunghe che la Vecchia Signora ha appena acquistato dal Borussia Mönchengladbach. L'ex giocatore ha parlato di lui ai microfoni di Tuttosport.

GLI ESORDI - "Io e gli scout dello Young Boys lo notammo nel 2015, quando aveva 19 anni, nella seconda squadra del Servette. Di Denis, che già a quel tempo era un centrocampista, ci colpirono il fisico, la presenza atletica, la progressione e l'abilità nel recuperare palloni. E poi la mentalità: già allora aveva una gran fame. Per tutte queste ragioni decidemmo di portarlo allo Young Boys". 

IL SALTO - "Non sono stupito perché Zakaria ha la mentalità della Juventus: è un gran lavoratore. Negli ultimi anni ha superato un brutto infortunio e si è migliorato. In Denis ho sempre visto qualcosa di Pogba, ma diciamo che Zakaria è soltanto Zakaria: un giocatore che non ti lascia mai solo in campo. È un uomo molto importante per l'economia e gli equilibri di squadra. Recupera tanti palloni, ma poi è subito pronto a far ripartire il contropiede. È un centrocampista moderno, aggressivo, molto utile in fase difensiva. Denis è come un muro davanti alla difesa. È già un centrocampista di livello internazionale e sono convinto che in Italia, completandosi dal punto di vista tattico, diventerà ancora più forte". 

RUOLO - "Si esalta davanti alla difesa, con un compagno accanto, come nella Svizzera con l'atalantino Freuler. Nei mesi scorsi Denis ha avuto un ruolo importante nella Nazionale che si è qualificata per il Mondiale in Qatar chiudendo il girone al primo posto, davanti all'Italia". 

VLAHOVIC-JUVE - "È un attaccante giovane, ma già forte: ottimo colpo".