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Forse per sbloccarsi serviva proprio quello, un colpo di genio del giocatore più talentuoso tra quelli a disposizione. Se la Juve Next Gen è finalmente riuscita a muovere la classifica conquistando la prima e tanto agognata vittoria stagionale dopo tre sconfitte consecutive è anche (e forse soprattutto) merito di Kenan Yildiz, il classe 2005 che ormai non ha più nemmeno bisogno di presentazioni e che Massimo Brambilla ha avuto la possibilità di schierare contro l'Ancona dopo averlo visto per diverse partite in panchina (quell'altra, quella dei "grandi"). Una cavalcata in solitaria dalla metà campo, l'ingresso in area e poi bum, un bolide di destro imprendibile per il portiere avversario, che non ha potuto fare altro che osservare la rete gonfiarsi dietro di sè e assistere alla meritata esultanza di un ragazzo al primo gol tra i professionisti.
 
Yildiz è stato applaudito da tutto lo stadio al momento della sua uscita dal campo (nel suo bottino di giornata anche un assist per Leonardo Cerri), a ulteriore certificazione di un talento innegabile anche da parte di chi non può vantarsi di averlo in squadra. Un giocatore già decisivo ma anche umile, tanto da fermarsi a bordocampo ben oltre il fischio finale per autografare le maglie dei tifosi bianconeri. La Next Gen c'è, e il primo squillo è arrivato proprio mentre la Juve di Massimiliano Allegri si leccava le ferite per la brutta sconfitta di Reggio Emilia. Il 18enne Kenan non era presente in quella partita da dimenticare, ma forse più di un tifoso ha pensato a lui nel riflettere su quanto era successo contro il Sassuolo: con tutta probabilità in una serata del genere non avrebbe potuto fare la differenza, ma a questo punto perché non puntarci con più convinzione?