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Hector Peris Ros, agente di Yildiz, parla così del suo assistito a Tuttosport. 

CHI È KENAN - "È una macchina costruita per vincere. Si prepara sin da piccolo, questo è il suo unico obiettivo, e mi ha impressionato subito: mi ha immediatamente ricordato Ferran Torres. Una mentalità, una umiltà, un lavoratore fuori dal comune. Con tutte queste caratteristiche se ne incontrano pochi".

VIA DAL BAYERN - "Ci ricorda molto il caso di Pedri: lo portammo in prova al Real Madrid e loro lo rifiutarono. Lì cominciò la sua storia, poi sbocciata al Barcellona. Con Kenan ci sono molte similitudini: persino al Bayern, nonostante gli ottimi rapporti con i dirigenti, sono arrivati tardi sul rinnovo. In Germania, i club che avevano un profilo internazionale di spessore lo hanno rifiutato tutti".

ALLA JUVENTUS - "Tognozzi fece un lavoro eccezionale: è grazie a lui se oggi Yildiz è alla Juve. Lo conosceva perfettamente, quando ha avuto le informazioni non ha perso tempo, nonostante la Juve in quei giorni stesse chiudendo la cessione di de Ligt al Bayern. Fu un momento di tensione, ma i bianconeri hanno vinto col progetto".

PROGETTO ALLA JUVE - "Abbiamo iniziato a parlare con la Juve appena ho conosciuto Yildiz. In passato eravamo vicini a chiudere per Ferran Torres, per cui era arrivato il momento giusto per collaborare. In cambio, chiedevamo che potesse giocare subito in NextGen. Il club preferì farlo ambientare, ha insistito molto su questo perché era la prima volta che il ragazzo lasciava casa. Ma doveva essere solo una tappa iniziale, poi sono passati i mesi e tutti noi, calciatore compreso, ritenevamo che si stesse esprimendo in un palcoscenico non sufficientemente competitivo. Così ci sono stati dei momenti di tensione, legati anche all'incertezza della partenza per il ritiro con la Prima Squadra. In quella fase abbiamo esercitato una forte pressione sul club, ma passata la confusione interna dovuta al cambio di società tutto si è risolto".