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L'attaccante della Juventus Women Cristiana Girelli ha parlato ai microfoni di Dazn in vista della sfida di Women's Champions League di questa sera. Queste le sue parole: 

SQUADRA - "Stiamo bene, siamo cariche, sappiamo che marzo sarà un mese ardente, come ho detto io. Ci saranno tante partite, campionato, coppa e la doppia sfida contro il Lione.

CURIOSITÀ - "Lo sfondo del mio cellulare è mia nipote. Oggi in treno ho ascoltato 'bella' di Jovanotti. Una canzone che descrive la mia carriera calcistica sarebbe 'Vivir Mi Vida' perché rappresenta un modo allegro, spensierato e felice. Riti scaramantici ne ho un bel po', ne dico uno solo, quando mi fascio le caviglia prima la destra e poi la sinistra, idem la scarpa e l'allacciatura". 

CHELSEA - "Mi ricordo quando abbiamo subito il primo gol ai gironi di Champions. Stavamo gestendo bene la gara e poi c'è stato un errore stranamente difensivo di chiamata tra Salvai e Gama. Si sono accorte subito dell'errore ed erano molto dispiaciute. Rosucci aveva avuto paura ad intervenire perché temeva di essere in area di rigore".

WOLFSBURG - "Ero al posto giusto al momento giusto. Ho solo pensato di stopparla bene. Per mezzo secondo ho pensato di tirare al volo. Ho visto con la coda dell'occhio il portiere che arrivava in spaccata e ho pensato di alzarla altrimenti me l'avrebbe parata."

SERVETTE - "Gran gol quello di Hurtig. Una delle poche volte in cui Lina chiama palla, infatti mi sono fermata. Un bellissimo gol davvero":

CARUSO - "Contro il Servette un gol da attaccante vera. Boattin le ha fatto un grandissimo assist. Inserimento perfetto, non guarda nemmeno dov è la porta, prende il portiere in contropiede. Il nostro primo gol ai gironi quello".

CLASSIFICA - "Il gol più bello quello di Caruso, tecnicamente è quello più difficile. Poi quello della giocatrice del Wolfsburg, poi Hurtig e il mio per ultimo. È stato emozionante ma non bellissimo".

QUARTI - "Dopo la partita con il Chelsea ci siamo trovate in palestra ma siamo sempre state convinte di poter fare qualcosa di grande. Ogni partita era una finale, il pareggio con il Wolfsburg ci ha tenuto vive. Ci ha permesso di andare in Germania e ottenere la vittoria. C'era gente che a cinque minuti dalla fine piangeva dall'emozione. Anni fa quando andavamo a giocare in quello stadio pregavamo per subire meno gol possibili, invece siamo andate lì a fare l'impresa. Un'emozione forte perché ci siamo rese conto dei sacrifici fatti e dove ci hanno portate. Ora non è una sorpresa, con il Servette io avevo sempre un orecchio all'altra partita e speravo di arrivare prime. Quando ci hanno detto che siamo arrivate seconde avevo un po' di amaro ma se prima dei gironi mi avessero chiesto di firmare per arrivare seconde l'avrei fatto. Ora siamo ai quarti e faremo il possibile per scrivere un'altra pagina di storia. Non ci accontentiamo e proviamo a giocarcela sapendo che ora anche all'estero hanno un occhio per le italiane".

LA CHAMPIONS PER LEI - "È bellissimo. Io auguro alle bambine di giocare una competizione così importante. Rappresenti l'Italia con il tuo club e questa è una cosa fondamentale. Nel mio percorso l'Italia si è fatta largo tra i colossi europei e ora con la Juve proveremo a fare la stessa cosa e raggiungere la semifinale. Vogliamo battere il record che apparteneva al Bardolino Verona e mi ricordo bene quella partita perché erano tempi diversi. Sei tra le otto d'Europa e sono tutti forti. Ma mai dire mai".

ARRIVO ALLA JUVE - "Quando sono arrivata alla Juve ero emozionata. Avevo realizzato un sogno. Ero un po' assonnata perché la notte prima non avevo dormito dall'emozione". 

DEL PIERO - "Incontrare Del Piero è stato bello. Sapevamo che facevano il corso ma che erano impegnati durante la giornata. Il nostro prof a inizio allenamento ci ha detto che magari qualcuno sarebbe arrivato. A un certo punto mi giro verso la tribuna e c'erano tutti i corsisti ad osservarci, ne ho approfittato per chiedergli una foto e fare due parole".