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Su di lui erano riposte molte aspettative, se non altro perché era l'unico giocatore in rosa ad aver già avuto in passato un'esperienza da centravanti. Timothy Weah non è riuscito a trovare il goal - che per lui sarebbe stato il quinto stagionale - nel match di ieri tra Juventus e Aston Villa, ma la sua prestazione ha lasciato la sensazione che, davvero, più di così non avrebbe potuto fare. Innanzitutto perché, appunto, non è un nove.

Stretto nella morsa di Pau Torres e Diego Carlos, l'esterno statunitense è andato al tiro solo una volta in tutta la partita, correndo molto in tutto il campo ma non trovando sempre la lucidità necessaria a svolgere il compito richiesto.

 

I numeri di Weah in Aston Villa-Juventus


Poco servito dai compagni, il figlio d'arte ha tirato solo una volta - nel primo tempo, e non in porta perché la conclusione è finita alta -, ma in compenso ha collezionato 30 palloni toccati, tre duelli vinti e 22 passaggi riusciti, di cui 2 indicati come "decisivi".

Una serata difficile per Tim, che ha confermato come il ruolo di nove non sia propriamente il suo, ma che comunque non ha fatto mancare il suo contributo alla causa in un momento delicatissimo, per cui Thiago Motta aveva chiesto a tutti uno sforzo in più. La speranza è che torni al più presto Dusan Vlahovic. Che magari non segnerà sempre, ma quantomeno è un centravanti "vero".



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