L'intervista a Timothy Weah
SUL RUOLO DI CENTRAVANTI - "Sono pronto. Lavoro per questo, per dare sempre il meglio. E il ruolo non mi spaventa, ho giocato tante volte centravanti nel PSG, poi fu Emry a spostarmi esterno, per sfruttare la mia velocità. Le mie caratteristiche sono differenti da quelle di Dusan, che è un professionista pazzesco, bravissimo in tutte le cose che fa. Lavora sempre al massimo, dal campo alla palestra».
"LEAO FENOMENO" - "Rafa è un fenomeno, un giocatore fortissimo. Diciamo che da centravanti questa fatica dovrei scamparla".
L'ASSENZA DI BREMER - "Bremer era un giocatore unico, non solo per voi. Credo nella forza di sqaudra, nel lavoro del gruppo. Gli infortuni sono penalizzanti, ma non saranno decisivi. Tutti a cominciare dall’allenatore sappiamo di dovere dare il 110%, proprio perché ci sono compagni che non possono giocare. "
DIFFERENZE CON L'ANNO SCORSO - "Siamo più giovani, ma anche più forti. Abbiamo delle notevoli potenzialità. Dobbiamo lavorare e pensare a fare del nostro meglio, a fine stagione vedremo dove siamo arrivati".
FAVORITA - "La squadra favorita per il campionato? La Juventus".
IL PAREGGIO A SAN SIRO - "Noi siamo la Juventus e sinceramente credo che quel risultato abbia fatto più impressione fuori che dentro lo spogliatoio. La Juventus gioca sempre per vincere e un pareggio, anche contro una squadra forte come l’Inter, è una mezza sconfitta".
L'ANEDDOTO CON PAPA' GEORGE - "Per me è papà, non George Weah. So che è un mito, anche se l’ultima volta che è venuto a Torino, siamo usciti e dei tifosi hanno chiesto il selfie a me e non a lui, erano giovani e non l’avevano riconosciuto. Ci sentiamo sempre, guarda tutte le mie partite insieme con la mamma".