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Dubbi ce n'erano pochi: la dirigenza conosce bene le qualità di Dusan Vlahovic e anche ieri sera allo Stadium ha potuto apprezzarle. Non tutte, sia chiaro, perché De Ligt e Rugani sono stati più bravi di lui, l'hanno stretto nella morsa e non l'hanno mai fatto scappare, negandogli ciò che gli viene meglio: far gol. Il serbo, però, ci ha messo tanto del suo, lottando su ogni pallone e cercando di essere leader della Fiorentina: così la dirigenza se n'è andata dagli spalti con un paio di sorrisi. Uno per la vittoria, l'altro per le conferme che arrivano dal 9 della Viola, che potrà essere quello della Juve. 
 
"Si merita la 9 che fu di Vialli" scrive Tuttosport, che sottolinea come abbia interpretato al meglio il “Fino alla fine” bianconero. Ha dimostrato di averne dentro il senso anche dopo aver incassato il gol della Juve al 91'. Infatti, proprio subito dopo la rete del colombiano, è andato a prendere il pallone e lo ha portato sul dischetto di centrocampo, pronto a lottare per gli ultimi tre minuti di recupero: un gesto che ha ricordato proprio Vialli - 27 anni fa contro la Fiorentina con quella doppietta che lanciò l'epica rimonta da 0-2 a 3-2 - ma che soprattutto ha fatto molto piacere alla dirigenza bianconera, colpita dallo spirito, mostrato in realtà anche negli altri 90 minuti di battaglia.