NON SOLO DUSAN - Si può tracciare una linea, adesso. Tra ciò che è stato e ciò che inevitabilmente dovrà essere DV9. Vlahovic è stato indubbiamente un fattore. Non per la prestazione in sé, ma anche per la capacità di ridare fiducia a tutta la fase offensiva, che della sua assenza aveva sofferto in maniera pesante. E preoccupante. Invece è tornato, Dusan, e l'ha fatto con una prestazione sporca però giusta, filtrata dalla rete che segna un punto di ripartenza. Sono nove adesso i centri in campionato, dodici in totale. Non si può dire che non abbia fatto il suo, pur nelle difficoltà e considerando ancor di più il periodo di carestia. Cosa vuol dire? Che i gol continua ad averli nel repertorio. Che le colpe della siccità sono comunque da distribuire. Che Allegri non l'ha certamente messo in condizione di decidere in ogni singola partita.
FATTORE KOSTIC - Ma una mano, gli amici, la danno comunque volentieri. E in questo senso Kostic lo è stato, più di tutti. Da tempo cercava di far sbloccare Dusan, e proprio col tempo ci è riuscito. Pallone dopo pallone, stappata l'arma più letale della Juventus, in attesa di rivedere al top anche Di Maria. Ecco, a proposito di fattori: sulla sinistra è tornata tutta la continua pericolosità della squadra bianconera. Che crea perché sulla corsa del serbo ci si può fare un'ipoteca, tanta è la (ritrovata) solidità dell'asset. Vale un elemento preziosissimo per il finale: la sensazione che la Juve sia tornata una squadra brava e pronta a pungere. Dopo tanta attesa, è un segnale scaccia-crisi.